Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Occasione irripetibile»

Fonte: L'Unione Sarda
12 luglio 2012

IL CONFONTO. L'imprenditore, il religioso, la docente e il dirigente

Riflessioni e idee dopo l'arrivo del sultano

Il fascino e il mistero dell'Oriente fanno un tutt'uno con lo scirocco e la cappa d'umido che avvolgono Cagliari in questi giorni. Più forte di Minosse, il sultano dell'Oman scatena illusioni e aspettative, miscelate ad una sospetta, distaccata curiosità.
«Io cerco di andare oltre i 100 metri di panfilo e la sfilata di decina di Mercedes», dice Luca Murgianu , giovane presidente di Confartigianato Sardegna, «né voglio fermarmi al semplicistico e superficiale “adesso questo signore ci compra tutti”. Piuttosto leggo questa visita come un'opportunità che Cagliari e la Sardegna dovrebbero saper gestire, perché il rischio è quello di un nostro ulteriore impoverimento».
Sulla stessa linea anche Benedetto Etzi , direttore generale della Fiera Internazionale della Sardegna. «Non da oggi abbiamo guardato con interesse, come azienda speciale della Camera di commercio, al mercato asiatico. Forse siamo stati addirittura degli apripista in questo campo. L'arrivo di Said al Said è solo una conferma. Vendergli la Fiera? No, piuttosto far diventare il sultanato dell'Oman una presenza stabile e un grosso espositore che ci garantisca un flusso costante di scambi commerciali».
Solo una coincidenza che, dopo lo sceicco del Qatar, di fatto il nuovo padrone della Costa Smeralda, arrivi in Sardegna un'altra figura di primo piano di quel paradiso dorato sulle rive del Golfo Persico? «Si tratta di due personaggi dal fortissimo carisma nel loro paese d'origine», spiega Anna Maria Baldussi , docente di Storia dell'Asia orientale a Scienze politiche di Cagliari, «che esercitano un grande fascino dovunque si spostino. Mi risulta che il sultano dell'Oman abbia manifestato interesse, fra l'altro, per la zona mineraria del Sulcis Iglesiente. Sarebbe un'opportunità da cogliere all'istante senza, per questo, scivolare in derive paternalistiche ma solo come un'occasione che difficilmente si ripeterà».
Sardegna terra dalle potenzialità immense ma storicamente inespresse e sottostimate con una secolare incapacità di affermarsi sui mercati esteri. «Penso soprattutto al nostro artigianato di qualità, settore che non teme confronti a livello internazionale», aggiunge Adriano Picciau , imprenditore con esperienze nei paesi del Centro America, «ho letto dell'accoglienza entusiasta ricevuta dal sultano al suo arrivo a Cagliari. Spero che tutto questo abbia un seguito per non dover rimpiangere l'ennesima occasione sfumata».
Per un uomo fra i più ricchi del mondo non c'è spazio per invidie o desideri repressi. Ma una qualche riflessione "sociale" il sultano dell'Oman riesce a suscitarla. «I Saveriani hanno messo a disposizione la propria casa di via Sulcis a Cagliari a una famiglia di rom e ospitano a Macomer quattro profughi provenienti dalla Libia», dice Alessandro Porcheddu del Centro Missionario diocesano, «come non pensare al grande divario economico esistente nel mondo tra i troppo ricchi e i poveri di tutto?».
Paolo Matta

 

L'evento
La banda
dell'Oman
suona oggi
a Bonaria
Il sultano dell'Oman, Qaboos bin Said al Said, offrirà un concerto alla città della sua banda, una delle più rinomate del Medio Oriente, nel sagrato della chiesa di Bonaria. Non è ancora stata stabilita la data, ma il Comune, proprio in previsione dell'esibizione, ha istituito dal 12 al 16 luglio, fra le 15 e le 24, il divieto di sosta, con rimozione forzata su tutti e due i lati, in viale Bonaria, nel tratto compreso tra piazzale Cimitero e via Milano all'incrocio con via Bologna e via Ancona, in via Ravenna, nel tratto via Bologna e via Milano e nel piazzale Cimitero. I mezzi pubblici passeranno in via Pineta, via Pessina e via Dante.
Non è una novità: nel 1996, ai tempi della prima visita a Cagliari, la banda nazionale dell'Oman offrì un concerto alla cittadinanza.
Una consuetudine anche in tante altre tappe: durante la visita a Palermo nel 2008 l'orchestra si esibì anche davanti al teatro Massimo. E nell'altra tappa a Bari l'ensemble trascinò in piazza circa 5 mila spettatori. Grande successo anche nel 2003 alla Villa Comunale di Napoli.