Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Rom, basta demagogia»

Fonte: L'Unione Sarda
12 luglio 2012

Il dibattito in Consiglio con l'assessore De Francisci e l'arcivescovo Miglio

Per il progetto del Comune 300mila euro regionali

La notizia è che il progetto di inclusione sociale dei rom sarà sostenuto dalla Regione con 300 mila euro: «Una cifra che non sottrae nulla ad altri strumenti di cui godono i cittadini sardi», spiega Simona De Francisci mentre invita a «mettere da parte le polemiche» per diventare «protagonisti di una comune strategia di integrazione così come già fanno l'Europa e l'Italia». L'assessore regionale alla Sanità ha partecipato ieri insieme all'arcivescovo Arrigo Miglio, al presidente della Provincia Angela Quaquero, al direttore della Caritas don Marco Lai e a Saltana Ahmetovic, rappresentante della comunità nomade, alla seduta di Consiglio comunale dedicata proprio allo sgombero del campo sulla 554 e alle sue conseguenze.
I SOLDI L'assessore De Francisci ha ricordato più di una volta nel proprio discorso come sull'argomento «sia stata fatta molta demagogia» e ha aggiunto: «Che ci piaccia o no l'integrazione dell'etnia rom è tra le priorità nell'agenda dell'Unione europea». Il finanziamento del programma del Comune verrà garantito da «un bilancio delle Politiche sociali da 199 milioni di euro, che prevede 130 milioni per le leggi 104 e 162 a sostegno delle disabilità gravi, 30 milioni per le estreme povertà e i Plus».
MIGLIO L'arcivescovo ha definito la strada scelta dal Municipio un «processo giusto, accelerato dalle circostanze», cioè dal sequestro del campo da parte del tribunale. Sulle reazioni di alcuni Comuni, come quello di San Sperate, ha commentato: «Dobbiamo aiutare queste persone a capire e allentare le tensioni, favorendo la conoscenza reciproca. È la strada maestra per affrontare queste situazioni».
I BAMBINI E sul fatto che il progetto di inclusione sociale, attuato velocemente dopo lo sgombero, sia la soluzione migliore è stata d'accordo anche Angela Quaquero: «Se non fosse stato portato a termine questo programma il Comune avrebbe dovuto spendere almeno tre milioni di euro per garantire la sicurezza dei novanta bambini che abitavano in quell'area, accogliendoli in comunità protette».
LA COMUNITÀ Saltana Amhetovic è intervenuto in rappresentanza della comunità rom (o meglio: una parte della comunità, visto che nel campo viveva anche la famiglia Sulejmanovic) ha detto «Siamo favorevoli al progetto del Comune, ma dobbiamo farlo insieme, scriverlo insieme». La conclusione è stata riservata al sindaco Zedda che ha fatto un parallelo tra la chiusura del campo rom e quella del Poetto: «C'era un inquinamento, certo in un caso e presunto nell'altro, e abbiamo preso provvedimenti doverosi». Scelte forse impopolari. «Ma si fanno valutando se sono giuste o sbagliate, non se sono convenienti o meno».
Michele Ruffi