Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'addio a Michele Columbu

Fonte: L'Unione Sarda
12 luglio 2012

Scomparso all'età di 98 anni uno dei leader del Psd'Az e politico di razza

Stamane l'omaggio di Cagliari in Municipio

Stamane l'omaggio a Michele Columbu nell'Ex Sala Giunta del Municipio di via Roma, dalle 9,30 alle 12. La sua figura verrà ricordata con una cerimonia alle 11 nell'Aula consiliare. Alle 12,30 la partenza del feretro per Ollolai, dove nel pomeriggio si svolgeranno i funerali.
Chent'annos e prus, si augura ormai in Sardegna per i compleanni. Cent'anni li avrebbe compiuti tra meno di due anni Michele Columbu, sindaco di Ollolai, deputato al parlamento italiano ed europeo, leader carismatico, rispettato e amato, del Partito sardo d'Azione, scrittore e grande affabulatore. Un vero e proprio griot della Sardegna, depositario e comunicatore della sua storia, delle sue tradizioni, delle sue leggende, della sua identità. È morto martedì notte serenamente nella sua casa di Capitana.
Ha percorso, invece, tutto il Novecento e prus, appunto. È nato nel 1914, prima dello scoppio della Grande Guerra. Compiuti gli studi superiori a Nuoro, dopo il conseguimento della laurea in Lettere presso l'Università di Cagliari nel 1937, insegna a Oristano; a Ollolai, che finalmente può vantare il primo laureato, comincia a essere chiamato su professore.
L'esperienza professionale è interrotta dal richiamo alle armi, quando nel giugno del 1940, l'Italia fascista entra in guerra. Columbu, l'anno successivo, finisce con un reparto di cavalleria sul fronte, che diverrà decisivo per le sorti della Seconda guerra mondiale, quello della Russia. Nel 1944, di nuovo in Sardegna, dopo un viaggio avventuroso, tipo quello che racconta Marcello Fois nel romanzo "Nel tempo di mezzo", è nominato sindaco di Ollolai da parte del Comitato di liberazione nazionale e, contemporaneamente, insegna in una scuola media a Nuoro. Come in tanti giovani sardi matura la decisione di emigrare. Si trasferisce nel 1949 prima a Monza e poi a Milano, svolgendo sempre la professione di insegnante. Monza è la città dove all'Isia aveva studiato Costantino Nivola, lo scultore nuragico d'avanguardia di Orani, che si era rifugiato con la moglie ebrea, Ruth Guggenheim, a New York. Con lui Columbu conserverà nel tempo stretti rapporti d'amicizia e d'intesa politico-culturale.
A Milano Columbu, pur mantenendo stretti rapporti con il sardismo isolano, si avvicina al Movimento di Comunità di Adriano Olivetti. L'esperienza più propriamente e intensamente politica riparte da Ollolai: nell'aprile del 1965 attira l'attenzione prima incuriosita, poi sempre più partecipe, della pubblica opinione con una marcia solitaria di protesta di 500 km per le strade dell'Isola per denunciare, nella sua qualità di sindaco, l'impotenza di un'amministrazione comunale, specialmente sui temi del lavoro, di fronte alle burocrazie nazionali, ma anche regionali.
Nelle elezioni politiche del maggio 1972, a seguito di un accordo tra Pci e Psd'az, è eletto al Parlamento. Si colloca nel Gruppo misto e diviene vicepresidente della Commissione agricoltura. Non è superfluo ricordare che, nell'anno successivo, alle elezioni regionali, i Sardisti conseguiranno il 13,8% dei voti, esprimendo con Mario Melis anche il presidente della Giunta regionale.
All'inizio del decennio successivo, nel 1984, a partire, questa volta, da un accordo tra Psd'az e Union Valdotaine, Columbu è eletto al Parlamento europeo, collocandosi nel Gruppo Arcobaleno e Federazione dell'Alleanza verde. Michele I, re dei Sardi, arriva a definirlo Arrigo Benedetti su L'Europeo, giudicandolo sostenitore di un "indipendentismo radicale e conservatore". In realtà Columbu al fondo della sua mai dismessa profonda identità sardista, conserva sempre una forte ispirazione azionista e, più lontano ancora, si rifà alla lezione di Carlo Cattaneo, quello dell'Italia delle Cento città e della "Sardegna, Irlanda dell'Italia". Sono i suoi libri più noti, "L'aurora è lontana" del 1968 e "Senza un perché" del 1992, disincantati, ma mai senza speranza, a testimoniare la grande finezza culturale e la straordinaria capacità narrativa di Columbu, che, nato e cresciuto in un piccolo e vivace paese, è sfuggito alle chiusure della provincia per aprirsi all'Europa e al mondo.
Carlo Felice Casula