Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Vacanze blindate per Qaboos bin Said

Fonte: La Nuova Sardegna
12 luglio 2012

Il sultano dell’Oman si tratterrà in Sardegna sino a sabato. Stasera la banda reale offrirà un concerto alla città di Cagliari




di Giuseppe Centore wCAGLIARI Oggi alle 20 davanti al sagrato della Chiesa di Bonaria, il sultano Qaboos bin Said regalerà alla città un concerto della Banda Reale dell’Oman. L’accesso all’area sarà libero e gratuito, ma i posti a sedere, un centinaio, saranno riservati agli invitati del sultano. Difficilmente però, a meno di imprevedibili strappi più che al protocollo alle sue ormai radicate abitudini, il sultano sarà presente al concerto. Lascerà spazio ai suoi dignitari, continuando a sbrigare gli affari di Stato a bordo della sua nave. Come per quella di sedici anni fa, anche questa è dal protocollo battezzata come “visita privata di capo di Stato”, con cerimoniali ridotti all’osso e sicurezza apparente di basso profilo. Cagliari è una delle tappe tradizionali dei tour del Mediterraneo che lo staff del sultano programma da anni. Visite brevi, ben più lunghe invece quelle dell’enorme seguito, che servono più a diffondere l’immagine del sultano nell’Occidente, che a concretizzare affari o a stringere alleanze. Per quelle ci sono altri luoghi e altri interlocutori. La prudenza e il basso profilo, ecco la cifra che caratterizza l’attività del sultano, che più ancora di altri suoi pari “è” il suo stato. Del resto andare al potere nel luglio del 1970, estromettendo il padre e resistere per oltre quattro decenni in una delle aree più calde, in tutti i sensi, del mondo, è pratica che deve essere accompagnata a una elevata dose di prudenza, buon senso e tenacia. Tutta la vita politica del sultano, corre sui binari della concretezza, e dei piccoli passi. Anche l’Oman riposa sopra a un letto di petrolio, ma meno dei suoi vicini; in compenso confina con lo Yemen e condivide l’area dello stretto di Hormuz, un budello lungo 54 chilometri e largo 6 dove passa più di un un terzo del petrolio commercializzato via mare, con l’Iran. Monarchia assolutista, ha subito in dosi contenute il vento delle rivolte arabe e mediorientali, costringendo il sultano a concessioni formali e sostanziali, pur non radicali. A febbraio le rivolte popolari, che hanno portato all’incendio del palazzo del governo della capitale Mascate, si sono concluse con rimpasti ministeriali, e con la concessione di poteri legislativi e di vigilanza al Consiglio di Stato. Ma l’ultima parola spetterà sempre a Qaboos, come confermano le recenti modifiche sulla sua successione: il sultano non ha fratelli né figli e ha così istituito un consiglio composto da cinque alti dignitari, che dovranno confermare come nuovo sultano la persona scelta da Qaboos, il cui nome verrà scritto in una lettera depositata presso il consiglio di famiglia.