Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Prefettura «No ai pregiudizi sui Rom»

Fonte: Sardegna Quotidiano
9 luglio 2012

IL VERTICE

I sindaci dei Comuni che ospitano le famiglie che hanno lasciato la 554 convocati per illustrare il progetto di inclusione sociale. La Provincia guiderà un tavolo tra istituzioni

«È stato chiarito che non ci sono problemi e che nei Comuni in cui sono state trasferite alcune famiglie di etnia Rom ci sarà un lungo processo di inclusione sociale». Il vice prefetto vicario Carola Bellantoni ha incontrato a Palazzo Regio i vertici provinciali delle forze dell’ordine e i sindaci di Cagliari, Quartu, Monserrato, Selargius, Decimomannu e San Sperate. Dopo le paure di alcuni cittadini e la benzina sul fuoco versata da alcuni primi cittadini, ieri c’è stato un chiarimento. «È stata ribadita e condivisa da tutti la necessità che, senza pregiudizi, venga posto in essere ogni sforzo mirato al raggiungimento dell’obiettivo cui tiene il progetto, cioé l’inclusione della comunità Rom nel tessuto sociale e nella società civile», è stato precisato in Prefettura per arginare la deriva xenofoba. «È stato avviato un lungo processo che prevede l’integrazione delle famiglie nelle rispettive comunità in cui sono andate a vivere - spiega il vice prefetto - tutti i bambini andranno a scuola e le famiglie saranno seguite per anni, fermo restando che poi pagheranno di tasca loro gli affitti per le abitazioni individuate dalla Caritas». Proprio don Marco Lai è stato criticato, principalmente dal primo cittadino di San Sperate, per non aver avvisato i sindaci del trasferimento delle famiglie. «Se un privato cittadino si trasferisce in un Comune, non è necessario attivare chissà quali procedure», precisa la Bellantoni. Anche il sindaco di Monserrato, dove la comunità Rom vive senza problemi, ha criticato la scelta di portare lì vicino rappresentanti della famiglia Ahmetovic. Ma proprio Marco Sulejmanovic, rappresentante del campo, ha espresso solidarietà alle nuove famiglie prendendo le distanze dalle parole del sindaco Gianni Argiolas secondo il quale loro sarebbero stati contrari al trasferimento. Ma resta il fatto che dopo lo sgombero del campo sulla 554 i sindaci dei Comuni in cui sono state distribuite le 157 persone (neonati compresi) non siano  stati coinvolti abbia creato qualche perplessità. Per questo ieri in Prefettura si è deciso di aprire un tavolo tecnico che coinvolga le istituzioni per seguire passo dopo passo il processo di integrazione delle famiglie ed evitare problemi. «La presidente della Provincia ha dato la sua disponibilità e sarà lei a gestire il tavolo», precisa il vice prefetto. «L’ho fatto con piacere, perché c’è l’esigenza di una maggiore condivisione di questa iniziativa - spiega Angela Quaquero - potremo così confrontarci e analizzare le singole situazioni e collaborare tutti insieme alla riuscita del progetto di inclusione sociale». Se la questione dell’Area vasta sarà coordinata dalla Provincia, i Rom che restano a Cagliari hanno ottenuto un incontro col primo cittadino. Una delegazione ieri è andata in Comune. «Abbiamo ottenuto la convocazione di un tavolo di concertazione, con la partecipazione democratica dei Rom e delle associazioni di riferimento - spiega Antonio Pabis, dell’as - sociazione Asce - in modo da poter collaborare attivamente ai progetti del Comune. La prossima settimana ci sarà il primo incontro e i Rom di Cagliari sono stati accontentati». Marcello Zasso 

LEGALITÀ SAN SPERATE E IL CATTIVO ESEMPIO

In Prefettura ieri c’erano i vertici provinciali di polizia, carabinieri e Guardia di finanza. A fare gli onori di casa il vice prefetto e gli altri ospiti erano la presidente della Provincia, il direttore della Caritas e i sindaci di Cagliari, Quartu, Monserrato, Selargius, Decimomannu e San Sperate. Proprio in quest’ultimo Comune ci sono tensioni tra i cittadini per l’arrivo dei Rom. Diversi cittadini hanno espresso la loro contrarietà. E il sindaco si è scagliato contro i rischi del mancato rispetto delle leggi da parte dei Rom. Nella foto l’auto del Comune, parcheggiata di fronte alla Prefettura. Proprio di fronte.