Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Irpef cresce a Cagliari e Sassari

Fonte: L'Unione Sarda
3 luglio 2012

TASSE MUNICIPALI.

Addizionale allo 0,8% nel Comune turritano, a Carbonia sale allo 0,6%
Il capoluogo punta su un prelievo progressivo per scaglioni
La prima mossa è al rialzo. Tra i sei Comuni sardi che hanno cominciato a rivedere le aliquote Irpef, tre su sei hanno ritoccato all'insù le addizionali. Cagliari, Sassari, Carbonia sono tra questi. Al contrario, ribadiscono i livelli del 2011 le amministrazioni di Iglesias, Sanluri e Tortolì. Il resto? Per sapere cosa faranno gli altri enti isolani, bisognerà aspettare il 31 agosto, termine concesso dall'ultimo decreto del Viminale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale martedì scorso.
LE ALIQUOTE I due centri principali della Sardegna, Cagliari e Sassari, hanno fatto scelte opposte. Il capoluogo sardo ha differenziato il trattamento in base al reddito. In altre parole, chi guadagna di più, paga di più. Le aliquote scelte da Cagliari sono però molto ravvicinate: al netto della soglia d'esenzione per chi ha redditi fino a 10 mila euro, si parte dallo 0,66% per arrivare agli ultimi tre scaglioni tassati allo 0,78%, 0,79% e 0,80%. E così, ipotizzando un reddito da 75 mila euro (quarto scaglione), l'addizionale da pagare ammonterà a 592 euro contro i 429 euro di chi introita 55 mila euro (quarto scaglione). Chi guadagna 15 mila euro all'anno pagherà solo 99 euro di tributo.
I COMUNI Sassari, a differenza di Cagliari, ha deciso per l'imposta piatta: 0,8% per tutti i contribuenti, in crescita rispetto allo 0,3% del 2011. Idem per Carbonia, che è passata da 0,4% a 0,6%. Chi ha mantenuto l'asticella ferma dal 2011 sono i Comuni di Iglesias (da un minimo di 0,5 a un massimo di 0,8%) e di Sanluri (da un minimo di 0,6 a un massimo di 0,8%). Stesso discorso per Tortolì (0,5%).
I DATI Ad oggi, il dipartimento delle Finanze ha censito 1.816 delibere comunali in Italia: nel 49,7% dei casi cambiano le regole rispetto all'anno scorso. La maggioranza è per un aumento delle aliquote, spesso differenziandole per scaglioni, mentre in 88 casi la scelta è quella di tassare per la prima volta i redditi. In media, l'aliquota applicata dal gruppo dei Comuni che ha già trasmesso ufficialmente le proprie delibere al ministero dell'Economia vola allo 0,52%, con un incremento del 15% rispetto allo 0,45% registrato nel 2011.
L'ANCI Ma per gli altri Comuni sardi che cosa ci si può aspettare? «Da un nostro monitoraggio», commenta Cristiano Erriu, presidente regionale dell'Anci (l'Associzione nazionale dei comuni italiani), più del 90% dei Comuni opterà per un rialzo delle aliquote. Le condizioni della finanza locale e i tagli portati dalle varie manovre del governo non lasciano altri margini di scelta. Il vero problema», conclude Erriu, «è che i cittadini, in questo marasma di rialzi, non potranno distinguere l'amministrazione virtuosa - che a fronte di maggiori tasse offrirà più servizi - da quella che spende male i soldi».
Lanfranco Olivieri