Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cultura, è l'ora dei progetti

Fonte: L'Unione Sarda
2 luglio 2012

All'incontro fra l'assessore Puggioni e le associazioni chiarito l'indirizzo politico
 

Il Comune presenta il Piano: avanti, meglio se in gruppo
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«Il Piano comunale per le Politiche culturali? Non sarà un progetto gestionale, ma piuttosto di indirizzo politico». È la prima precisazione che l'assessore comunale alla Cultura Enrica Puggioni ha voluto fare ieri pomeriggio al teatro Massimo, nel corso dell'incontro fra la commissione Cultura e le associazioni culturali, con gli operatori del settore. Un incontro per spiegare meglio il Piano, chiarire alcuni correttivi attuati (anche a seguito di suggerimenti e osservazioni degli addetti alla Cultura) e rispondere alle numerose curiosità e - soprattutto - perplessità della sala, quasi al completo fara registi di cinema e di teatro, musicisti, operatori culturali e fumettisti.
Fra i correttivi ci sarebbe l'inclusione esplicita della voce “cinema”, precedentemente inserita solo in maniera implicita nell'ampio calderone dell'arte “contemporanea”, e una riflessione più attenta sul tema dell'identità “col progetto di enogastronomia, reading e musica a Villa Muscas e con l'ipotesi di un centro studio di ricerca per la raccolta di materiale etnografico, anche in lingua sarda”.
TOCCA A VOI Al centro della serata, però, il tema dei bandi. Perché, sebbene rimanga in piedi il tipo classico (quelli indetti fino a oggi), se ne accosta uno quasi pioneristico per l'intera Italia: una sorta di invito all'"ora tocca a voi" rivolto a tutte le associazioni, meglio se riunite in rete. «L'obiettivo di questo bando è la tutela dell'opera di ingegno», assicura Alessandro Inna, Federculture, che ha collaborato con il Comune all'analisi di fattibilità dei servizi culturali. Come? In due fasi. Nella prima l'associazione (ma poiché il denaro latita, meglio sarebbe l'unione fra associazioni o fra queste ed esercenti-ristoratori) presenta in Comune la sua idea realizzabile, come ha precisato la Puggioni: un progetto corredato, dunque, dell'indispensabile piano di fattibilità. Da qui, le opzioni saranno due: se il progetto vincerà senza alcuna opposizione, verrà finanziato. Se invece vincerà ma l'ideatore non sarà in grado di portarla avanti, partirà comunque avvantaggiato nella gara con gli altri (+ 40 punti su 100), e se non arriverà primo, avrà comunque 60 giorni per adeguare il progetto alle richieste del Comune. «Abbiamo optato per queste soluzioni - ha spiegato l'assessore - per evitare che la questione economica avesse un ruolo troppo importante».
I SOLDI Vero è che tutto, di fatto, ruota attorno al denaro. Lo sa bene Serenella Massacci di Vox Day, preoccupata perché «solo chi possiede cospicue risorse pubbliche, probabilmente, è in grado di occupare gli spazi e gestirli», e lo sa Giuseppe Murru, rappresentante del Consorzio Camù che gestisce, fra gli altri, l'Exmà: «Per tenerlo aperto occorrono 150 mila euro all'anno - ha spiegato - altroché se non è importante l'aspetto economico». Oppure Antioco Usala, di Cada Die Teatro: «Stiamo tribolando all'ex Vetreria perché il teatro possa avere una rilevanza artistica, culturale ed economica, affinché non sia, come accade, al servizio della pizzeria ma viceversa».
Ulteriori dubbi saranno chiariti dall'invio di e-mail private dall'assessorato alle associazioni, e d'altra parte da lunedì prossimo verranno pubblicati - per la prima volta - gli avvisi pubblici. Per tutto il resto c'è il Piano, da ieri consultabile sul sito del Comune.
Michela Seu