Rassegna Stampa

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Parlano gli studenti cacciati da via Montesanto: “In quaranta siamo stati costretti a tornare nei pa

Fonte: web Castedduonline.it
29 giugno 2012


28/06/2012 23:34
Primo piano

di Federica Lai

Continua il trasferimento dei 180 studenti universitari della casa dello studente di via Montesanto, improvvisamente fatti evacuare nella giornata di ieri. Lo svolgimento di improrogabili interventi di manutenzione sugli impianti tecnologici, hanno reso necessario l’intervento immediato. Ma, si dice, che i motivi potrebbero essere, nello specifico, ben altri: un batterio nell’acqua, e i pannelli di amianto posti  sopra la struttura, che, si sa, è prefabbricata. In ogni caso, innumerevoli sono i disagi per gli universitari, collocati nelle altre strutture dell’Ersu e non, o peggio ancora, tornati nei loro paesi, essendo tutti studenti fuori sede. “Alle 8 del mattino ci hanno detto che dovevamo prendere le cose più urgenti, e andar via. Per prendere il resto della roba, possiamo andare ogni giorno, e comunque entro sabato, ed in determinate fasce orarie: dalle 10 alle 12 del mattino, e dalle 15 alle 17 del pomeriggio. La motivazione è stata che ci sono stati gravi problemi all’impianto idrico, niente di più. Ci sono, almeno, venuti incontro, mettendoci a disposizione il pulmino dell’Ersu, ogni giorno nelle fasce orarie stabilite, per trasferire i nostri bagagli nelle altre strutture. Io mi trovo nel college Sant’Efisio: in una singola con bagno e riscaldamento, ma non abbiamo la cucina e la lavatrice, e ci dovrò rimanere per tutto il mese di luglio, a settembre si vedrà”, dice Manuela, studentessa di Medicina. “Ci è stato comunicato all’improvviso, ieri mattina, che la casa doveva chiudere entro le 19, per problemi all’impianto tecnologico, che poi si sono rivelati essere all’impianto idrico, dei quali però non sappiamo i particolari. Senza preavviso, quindi, ci siamo dovuti trasferire nei posti alloggio liberi delle altre strutture Ersu, e nel convitto di via Cadello. In giornata sono state ristilate le graduatorie, e pian piano ognuno ha scelto il posto dove andare, tra quelli disponibili. Noi siamo adiratissimi perché, a parte il disagio creato, non ci dicono con precisione il motivo di questo caos che si è creato, in un momento cruciale dell’anno accademico dello studente universitario. Molti, oggi, avrebbero dovuto sostenere esami, e hanno dovuto rinunciare: ciò comporterà difficoltà nel raggiungere i crediti necessari per l’anno prossimo. Io, personalmente, sono finito nella casa di via Businco: in una struttura fatiscente, in cui la manutenzione è un miraggio, e in una camera che è, praticamente, un terzo di quella che avevo”, dice Fabio Barabino, rappresentante della casa di via Montesanto. “Abbiamo ricevuto la notizia della chiusura dall’oggi al domani: molti se ne sono andati e hanno rinunciato al posto alloggio, gli altri, tra cui io, sono stati dislocati nelle case di via Roma, via Biasi, via Businco, al convitto Monsignor Cogoni, e negli appartamenti dell’Ersu in via Sassari. Tra una cosa e l’altra, siamo arrivati nelle nuove strutture di destinazione, alle 21:30 di sera. L’unica cosa che chiediamo è una spiegazione valida, perché non abbiamo avuto nessun problema con l’acqua, quindi per sfrattarci così improvvisamente, ci deve essere stata una complicazione ben più grave: abbiamo il diritto di sapere, soprattutto se riguarda la nostra salute. Io ora mi trovo in via Roma, ma molte persone hanno deciso di rinunciare al posto alloggio, e di tornare al loro paese: una quarantina circa. Inoltre, non sappiamo nemmeno se a settembre la casa riapra o meno”, dice Federica Secci, rappresentante della casa di via Montesanto. Gli studenti furiosi, quindi, che ora più che mai chiedono, a gran voce, la realizzazione del nuovo campus universitario, di cui tanto si parla, da troppo tempo, e che è arrivato il momento di  concretizzare. La presidente dell’Ersu Daniela Noli (nella foto) assicura invece con un post du Facebook che “grazie al grande lav oro di tutti nessuno stidente è rimasto senza alloggio”.