Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I primi trent'anni del Brotzu, eccellenza della sanità sarda

Fonte: L'Unione Sarda
29 giugno 2012

Oggi nell'aula Atza il convegno con Cappellacci e il sindaco Zedda


L'ospedale Brotzu compie trent'anni. Per celebrare la ricorrenza l'associazione culturale “Giuseppe Brotzu”, promuove per oggi nella sala convegni (aula Atza, corpo staccato) a partire dalle 9,30, un incontro moderato dal giornalista Giorgio Pisano. Parteciperanno, tra gli altri, il presidente della Regione Ugo Cappellacci, l'assessore regionale della Sanità Simona De Francisci, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Antonio Garau. Saranno presenti medici e personale che hanno lavorato al Brotzu in questi 30 anni portando la loro testimonianza importante per capire come l'ospedale sia cresciuto nel tempo.
LA STORIA La prima pietra del Brotzu fu posata nel 1973. I lavori si conclusero dopo 9 anni e nel 1982 ci fu l'inaugurazione. Nel 1993 con decreto del presidente del Consiglio dei ministri diventa “ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione”, mentre nel 1996 la Regione lo ha trasformato in Azienda ospedaliera autonoma.
I DIPARTIMENTI Dal 2000 è stato avviato il processo di dipartimentalizzazione, facendo convergere competenze ed esperienze scientifiche, tecniche ed assistenziali, allo scopo di fornire al paziente una risposta diagnostico-terapeutica più completa. Un insieme quindi di strutture che conservano la propria autonomia e responsabilità, ma sempre interdipendenti al fine di raggiungere obiettivi comuni in termini di risultati e di utilizzo delle risorse.
L'OSPEDALE OGGI Oggi il Brotzu è costituito da una moderna struttura monoblocco, che dispone di circa 600 posti letto, articolata su 14 piani, di cui 2 seminterrati, e un corpo staccato che ospita i nuovi ambulatori. Sin dalla sua progettazione è stato pensato come un centro di alta specializzazione, in grado cioè di offrire ai cittadini sardi un'assistenza all'avanguardia soprattutto nelle specialità, come quelle relative alla malattia del cuore e i trapianti d'organo, che si ritrovavano solo negli ospedali della Penisola.
LA VOCAZIONE Le successive riforme ne hanno modificato lo stato giuridico ma il più grande ospedale della Sardegna ha mantenuto la sua naturale vocazione di motore per l'innovazione in campo sanitario attraverso la capacità e la volontà di progettare ed offrire un'assistenza sanitaria migliore e sempre più utile ai cittadini.
Sergio Atzeni