Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«La famiglia è insostituibile»

Fonte: L'Unione Sarda
28 giugno 2012

L'arcivescovo Miglio sul Gay pride e unioni omosessuali


«La preoccupazione è che il ruolo delle famiglie sia omologato ad altre situazioni di coppia e di convivenza».
È questa l'opinione sulle unione civili dell'Arcivescovo Arrigo Miglio, che ieri in un incontro organizzato dall'Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) ha portato i suoi saluti ai vertici dell'Ordine dei giornalisti sardo e nazionale nei locali di via Barone Rossi, sede di Assostampa, Odg, Inpgi e Casagit. «La posizione della Chiesa su questo argomento è nota - ha spiegato - ma questo non significa ignorare i diritti delle persone e delle altre forme di convivenza». Insomma, la famiglia deve rimanere distinta rispetto al resto: «Insisteremo sul fatto che la famiglia ha un ruolo diverso - prosegue Miglio - non solo dal punto di vista etico, ma anche per motivi sociali ed economici».
Il numero uno della chiesa cagliaritana ha parlato anche del Gay pride in programma in città, facendo capire che ognuno è libero di fare e organizzare ciò che vuole: «È un'iniziativa della società civile, non vedo cosa potremmo avere in contrario. Non è una questione che ci riguarda». Poi aggiunge: «Al massimo ci riguarda il trattamento da riservare alle persone che manifestano questo tipo di tendenza sessuale. Rispetto per tutti, viviamo in una società dove le posizioni sono tante e diverse». Miglio nel corso della mattinata ha incontrato il segretario nazionale della Fnsi Franco Siddi, il presidente regionale dell'Assostampa Francesco Birocchi e quello dell'Ordine, Filippo Peretti, che hanno sottolineato la difficile situazione dell'editoria sarda, con alcune iniziative editoriali finite male lasciando a terra parecchi giornalisti.
«La stampa può aiutare la Chiesa a far capire meglio alla gente il suo pensiero - ha detto Miglio auspicando una proficua collaborazione tra Chiesa e stampa isolana - i mezzi di comunicazione ormai non sono più solo organi che trasmettono notizie, ma agenzie di culturali e di formazione».
Piercarlo Cicero