Rassegna Stampa

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Cagliari avrà il registro delle unioni civili: pari diritti per coppie gay e coppie di fatto

Fonte: web Castedduonline.it
27 giugno 2012


26/06/2012 22:01
Primo piano

Per la prima volta nella storia di una città “bacchettona”, da oggi a Cagliari ci sarà il via libera al registro delle unioni civili. Coppie gay e coppie di fatto potranno firmare in Comune per sancire ufficialmente la loro unione. Il consiglio comunale ieri sera ha discusso il piano, oggi si vota. Un progetto fortemente voluto dal sindaco Zedda e dalla sua maggioranza, contestato dall’opposizione che parla invece di fumo negli occhi. Una firma contro tutte le omofobie, attesa non soltanto dagli omosessuali ma da tante coppie cagliaritane che non sono sposate e che non hanno alcun diritto con la loro convivenza. Il dibattito in consiglio è stato aspro e senza esclusione di colpi. “Scontiamo il fatto di essere un Paese che ospita il Vaticano senza riconoscere uguali diritti e uguali doveri”, ha ammesso persino Gennaro Fuoco di Fli, che ha annunciato il suo voto a favore.  Anselmo Piras del Pdl invece  sostiene: “Non c’è stata richiesta di collaborazione, è stato portato un compitino già fatto: eravamo contrari sull’ostentazione. Come possiamo andare noi oltre le leggi nazionali? In nessuna città vengono presi in giro i cittadini dicendo che avranno diritto alla casa e ai servizi sociali. Così si mettono gli uni contro gli altri, così si crea vera omofobia”. Claudio Cugusi del Pd invece afferma: “Lo sapevo che sarebbe finita come ai tempi delle lotte Nord contro Sud- dice Cugusi- la sessualità è un atto riservato e mi chiedo cosa importi al consigliere Piras sapere cosa fanno le coppie nella loro abitazioni. C’è anche chi fa coppia di fatto e guarda Vespa alla tv: sbagliato dividere i cittadini tra gay ed etero. Noi pensiamo che sia giusto prendere un impegno anche sul diritto alla casa e ai servizi sociali.  Non è un atto rivoluzionario, semplicemente una disciplina. Va anche detto che le unioni di fatto sono diversi dai matrimoni”. Francesca Ghirra di Sel: “Questo è un grande giorno per Cagliari perchè questo regolamento è un grande atto di civiltà. Le normative dovrebbero tenere conto di tutte le diversità della società, questo è un primo passo in questo momento dunque non capisco perchè il Pdl addirittura voti contro”. Fabrizio Marcello del Pd ha citato Aldo Moro che tra i primi parlò di coppie di fatto fuori dal matrimonio. “Qui è sempre riduttivo e discriminatorio parlare solo di coppie omosessuali. Questa scelta parte dal basso e riflette il dinamismo della nostra società. Non ragioniamo solo a “sa casteddaia”, non possiamo fernare una società che cambia, serve sensibilità anche da parte del Comune”. Alessio Mereu dei Riformatori annuncia il suo voto contrario: “In passato certe persone accusavano dei disturbi di genere, è vero-dice- io penso che questo registro non sia una cosa seria ma solo un atto simbolico. Mi chiedo dove siano le case e i contributi per i servizi sociali per queste coppie, in realtà non sono disponibili. Non è necessario pubblicizzare dei comportamenti personali”. Davide Carta, capogruppo del Pd: “Questo è un dibattito sentito perchè qui stiamo parlando di vite e di dignità umana. Riocnoscere le forme di affetto e sentimenti umani non è pubblicità ma significa riconoscere il valore dell’uomo. Non è un atto notarile ma un atto chiaro di indirizzo: stiamo declinando dei nuovi rapporti di cui il Comune si farà garante. Proveremo a riconoscere il bene di tutti gli uomini e le donne, le relazioni tra conviventi hanno una relazione sociale e dobbiamo prenderne atto”. E il sindaco Massimo Zedda: “Le migliori democrazie sono quelle che più stanno al passo con l’evoluzione delle società. Per le unioni di fatto, se anche fossero solo 2 persone, sarebbe sbagliato privarle della possibilità di accedere a un diritto o a un riconoscimento della loro relazione. Non è una gara con altri Comuni. Tutti devono usufruire degli strumenti del Comune, ma qui il problema è molto più profondo: non possiamo stare fermi in attesa che qualcuno legiferi. Gli unici che possono beneficiare delle unioni di fatto sono i giornalisti e i parlamentari, per loro esisteva già nel 1948 il regime di coppie di fatto come destinatario del vitalizio. Pensate quanto erano avanti quando stesero la Costituzione. Oggi con questo piccolo passo estenderemo diritti e possibilità a tanti che vivono così e oggi sono privati di garanzie. Siamo in Europa il fanalino di coda in questa materia, e state certi che la famiglia resisterà a qualsiasi attacco. Come in tutti i paesi del mondo”.