Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Unioni civili, ecco il registro

Fonte: L'Unione Sarda
26 giugno 2012

Il coordinatore regionale di Sel Piras: «L'omosessualità non è contro natura»
 

Sabato il Gay pride al Poetto: corteo fino al Marino
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Il Consiglio comunale si presenta al primo Gay pride organizzato in città con il regolamento per le unioni di fatto: tra stasera e domani l'aula dovrebbe approvare le norme (sei articoli in tutto) su cui si baserà la nuova lista con la quale verranno censite le convivenze, senza distinzioni di genere. Per essere inseriti nel registro sarà necessario vivere sotto lo stesso tetto da almeno un anno - la condizione dovrà risultare dall'anagrafe - ed essere maggiorenni. In questo modo le coppie potranno avere «accesso ai benefici che l'amministrazione comunale riconosce in materia di diritto alla casa e ai servizi sociali».
IL CAMBIAMENTO Il consigliere comunale socialista Mondo Perra (che chiede l'istituzione del registro per le unioni di fatto dal 2007) ricorda che «in Spagna e in Francia il registro delle unioni civili è una realtà oramai consolidata, ma dietro la carta c'è un lavoro di comunicazione svolto a modificare la mentalità. Quella che deve essere cambiata in un Paese come l'Italia e in particolar modo in una città come Cagliari, è la visione del mondo. E questa non è data dal singolo individuo. La visione del mondo è data dai media, dalla comunicazione a tutto tondo che porta quell'individuo che non ha ancora preso una posizione sulle questioni di carattere squisitamente sociale, a capire cosa sia giusto fare».
IL GAY PRIDE Sabato al Poetto si terrà il “Cagliari pride 2012”, organizzato dall'associazione Arc e preceduto da un mese di appuntamenti culturali sul tema dell'omofobia. La sfilata sarà patrocinata dal Comune e dalla Provincia. «Sarà un corteo serale, il raduno inizierà alle 16 in piazza Arcipelaghi, alla Prima fermata», spiega Carlo Cotza, portavoce dell'associazione. La sfilata andrà avanti «fino all'ex ospedale Marino. Sarà un momento di libertà per ciascuno, non solo per le persone omosessuali ma per chi viene discriminato tutti i giorni».
IL DIBATTITO Intanto il dibattito prosegue: il coordinatore regionale di Sel Michele Piras sul proprio blog ha risposto al docente di filosofia Alessandro Macaluso, che nei giorni aveva definito i rapporti omosessuali «contro natura».
Ecco la posizione di Piras: «Se l'omosessualità fosse contro natura non si spiegherebbe come mai essa esista nel mondo animale. Oppure verrebbe da chiedere perché in alcuni ambienti culturali e religiosi venga tollerato un crimine odioso come la pedofilia e si promuovano crociate contro le coppie omosessuali o ancor più gravemente contro il riconoscimento dei diritti di tutti senza alcuna discriminazione di sesso, etnia, orientamento religioso o sessuale».
L'ATTACCO Piras osserva: «Verrebbe da dire – senza apparire blasfemi ma solamente in ossequio della verità che ci viene solennemente raccontata – che nemmeno la sacra famiglia di Gesù Nazareno fu l'esempio più ortodosso di famiglia nucleare ed eterosessuale. E verrebbe da chiedersi perché Gesù Cristo – a differenza dei suoi successori – non si sia mai occupato del tema».
LA RISPOSTA Lo stesso Macaluso, professore di Storia e Filosofia in un liceo del Cagliaritano, è intervenuto sul sito internet di Piras per chiarire: «Le mie idee ad alcuni piacciono e ad altri no. Vorrei che ad essere attaccate fossero le mie idee, non la mia persona. Vorrei, almeno, essere attaccato per le mie idee e non per quelle che non ho mai avuto e sostenuto. Affermo che gli omosessuali hanno delle inclinazioni sessuali disordinate. È un difetto morale? Ovviamente no, perché non è frutto di libera scelta. Sono forse per questo diversi dalle altre persone? Ovviamente no: ciò non li rende migliori o peggiori degli altri. Sono liberi di fare quello che vogliono? Ovviamente si. I rapporti omosessuali, invece, in quanto atti volontari contro natura, sono a mio parere, immorali. Ho la libertà di dichiararlo? Per molti, evidentemente, no». Il dibattito prosegue.
Michele Ruffi