Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Non ci resta che la musica

Fonte: L'Unione Sarda
26 giugno 2012

Aspettando lo spazio all'aperto
 

Enrico Pilia
Lo scheletro è lì, con lo sfondo del Golfo degli Angeli da una parte e un altro scheletro, quello del Sant'Elia, dall'altra. La chiameranno arena, avrà il compito - non facile - di rivitalizzare un'estate cagliaritana che proprio i cagliaritani non dimenticheranno. Riuscirà la musica, magari di qualità, a restituire un po' di fiducia e qualche sorriso a una città delusa? A una città che in piena estate ha visto le transenne davanti alla sua spiaggia? È lì, a Sant'Elia, fra i palazzoni e la pista d'asfalto, che sta nascendo lentamente, e con qualche ritardo, il nuovo teatro per gli spettacoli all'aperto. Uno scheletro, per ora, spazzato dal vento, rovente per il sole, con l'indifferenza dei cagliaritani che lo fa traballare ancor prima di vedere la luce. Non ci resta che la musica, in questa estate bollente, in una città dove i conflitti cominciano a essere frequenti (se Cellino e Zedda sembravano irraggiungibili, oggi Prefettura e Polizia litigano per un parcheggio) e dove siamo riusciti a perdere la squadra di calcio, l'anfiteatro e con il Poetto ci stiamo mettendo d'impegno.
L'altra notte, dopo la vittoria dell'Italia sull'Inghilterra, migliaia di giovani e cinquantenni si sono riversati al centro di Cagliari, correndo a piedi e in auto, come impazziti. Voglia di fare festa, di stare insieme, di condividere qualcosa per abbattere l'indifferenza. Nella piazza sotto il nostro giornale, centinaia di persone, famiglie e giovani coppie, hanno riempito lo spazio sedendosi per terra, o magari portandosi una sedia da casa, per godersi la partita sotto le stelle. La città e la sua gente meritano un'estate migliore, magari a cominciare da uno spazio per la musica, dagli spettacoli, da qualcosa di leggero che renda la quotidianità meno pesante. Animate quello scheletro, fate in fretta.