Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Poetto, rassegnati anche all’eternit

Fonte: La Nuova Sardegna
25 giugno 2012



Cagliaritani all’assalto del litorale mentre gli operai rimuovono l’amianto




CAGLIARI La spiaggia dei cagliaritani? Vedi pagine di cronaca nera. Perché è come se il Poetto fosse stato colpito da un maleficio: prima il terrificante ripascimento del 2002, che ha trasformato uno degli arenili più belli dell'isola in un litorale adriatico, una miscela grigiotopo al posto della sabbia candida d'un tempo. Poi l'assalto dei chioschetti, diventati nel tempo colossali stabilimenti-ristorante abusivi, spariti dalla scena soltanto grazie all'intervento della magistratura, come la bidonville illegale dei ricciai. Infine, storia di questi giorni, l'amianto: pezzi di eternit, altamente pericolosi per la salute, emersi dalla sabbia con conseguente allarme generale e chiusura di una parte della spiaggia. In mezzo ci stanno decenni – con i comuni di Cagliari e Quartu impegnati a ignorarsi – che hanno prodotto due poetti diversi, con stradelli, piste, muretti di pietre e mattoni, carreggiate interrotte fra lampioni di un brutto che sembra studiato con incomprensibile cattiveria. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, in una domenica qualsiasi di giugno: un groviglio di automobili arroventate dal sole, migliaia di cagliaritani e quartesi nel loro status estivo di bagnanti distesi in quanto resta della spiaggia, rassegnati al peggio mentre il rito della tintarella si ripete immutabile nel viavai di venditori e di cocomerai che rende irrealizzabile qualsiasi progetto di relax. Gli operai incaricati dal Comune di bonificare la spiaggia anche alle temperature di questi giorni hanno lavorato per alcune ore tra la quarta e la quinta fermata. Alla luce di grandi lampade hanno setacciato la sabbia alla ricerca dei frammenti di eternit, probabilmente gli ultimi resti dei casotti, affiorati un mese fa per chissà quale fenomeno geologico. L'Arpas ha già rassicurato sulla qualità dell'aria: finora nessuna traccia del metallo letale che provoca i tumori. Dalle profondità della spiaggia però continuano a emergere chili di eternit in piccoli pezzi, segno chiaro che l'emergenza e l'intervento del Comune, che ha prontamente messo sul tavolo quattrocentomila euro, erano e sono necessari. Il pericolo è reale, documentato ed evidente. Ma così come a suo tempo si scatenò la rivolta in difesa dei chioschi-bar illegali – i titolari sono tutti sotto processo penale – ora c'è chi rilancia la tesi del complotto, nell'ipotesi fantasiosa che una mano ignota abbia sotterrato clandestinamente i resti d'amianto per boicottare la stagione balneare. A protestare sono soprattutto i gestori degli stabilimenti balneari e quelli dei nuovi chioschetti, ricostruiti in legno al posto di quelli abusivi, costretti a sospendere l'attività sino alla conclusione dei lavori di bonifica. Una nota stampa informa che il comitato di quartiere Progetto Poetto ha organizzato un incontro con i cittadini e gli operatori commerciali per domani alle 19.30 nel chiosco Corto Maltese, alla sesta fermata. Si parlerà di questo degrado inarrestabile che pesa sulla spiaggia e sul suo futuro, forse dei progetti per fermarlo. Con una sola certezza: sarà il piano di utilizzo del litorale, cui l'amministrazione Zedda sta lavorando dopo anni di disinteresse totale da parte delle amministrazioni precedenti, a ridare ordine al Poetto.