Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Festa del'orgoglio senegalese

Fonte: L'Unione Sarda
25 giugno 2012

FIERA. Corteo per ricordare il fondatore di una comunità religiosa di fede musulmana

In tremila, anche donne e bambini: «Grazie Sardegna»

«Prega come se tu dovessi morire domani e lavora come se tu dovessi vivere per sempre». Lo predicava Cheikh Ahmadou Bamba, fondatore della confraternita senegalese Mouride, e lo hanno celebrato i suoi fedeli, ieri mattina, lungo le principali vie della città. Circa tremila senegalesi si sono incontrati in piazza del Carmine per festeggiare insieme quella che è ormai diventata la seconda Giornata internazionale di Cheikh Ahmadou Bamba (la prima fu riconosciuta l'anno scorso con un decreto del Comune di Monserrato).
CORTEO E allora via, uomini, donne e bambini in marcia verso via Sassari, via Roma e viale Diaz, fino all'ingresso in Fiera per la conferenza con un pronipote di Ahmadou e i festeggiamenti veri e propri. Sono arrivati da tutta l'Isola, a bordo delle proprie auto o con pullman affittati per l'occasione, a festeggiare con striscioni e canti la parola del mentore «che mai, nelle sue lotte, fece versare sangue o lacrime». Ma è stata anche l'occasione per incontrarsi e fare il punto sulle condizioni della comunità senegalese nell'Isola. «Questa festa parte dal dialogo interreligioso e arriva a toccare le tematiche culturali della legalità e dell'integrazione - ha spiegato Abdou Ndiaye, segretario generale dell'associazione Senegalesi della Provincia di Cagliari - ma vuole anche costituire un momento di riflessione con le istituzioni locali in materia di cooperazione decentrata». Secondo la comunità (nel territorio sarebbero circa 6000, compresi i clandestini), occorre mettersi attorno a un tavolo e dialogare sui problemi e le esigenze del popolo africano: «I sardi sono ospitali e solidali, e sono sempre pronti a dare quel poco che hanno».
Michela Seu