Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Con Di Benedetto il Teatro lirico ha perso un anno»

Fonte: L'Unione Sarda
25 giugno 2012

La Cgil replica all'ex numero uno


«Era necessario un anno di tempo al presidente e al consiglio di amministrazione per capire di quali capacita manageriali e programmatiche fosse dotato il sovrintendente?».
È uno dei passaggi della replica della Slc-Cgil alle dichiarazioni contenute in un'intervista rilasciata all' Unione Sarda da Gennaro Di Benedetto. Un'intervista nella quale l'ex numero uno della fondazione del teatro lirico evidenzia l'eccessivo potere di veto del sindacato. Un potere che sarebbe stato, peraltro, per difendere un dipendente che non lavorava e al quale il sovrintendente avrebbe chiesto «almeno di venire a timbrare il cartellino».
«I dipendenti di qualunque azienda», sostiene la segretaria provinciale del sindacato, Rossella Diana, «hanno il dovere di presentarsi regolarmente al lavoro certificando la loro presenza attraverso gli strumenti atti a tale scopo. Apprendiamo con stupore che l'unico strumento messo in atto dal sovrintendente per risolvere la situazione sia stato quello di chiedergli di “venire almeno a timbrare il cartellino”». Per la sindacalista «è assurdo che di fronte ad una situazione del genere non si sia intervenuti seguendo i criteri dettati non solo dal contratto collettivo nazionale di lavoro ma dalla legislazione vigente. Prendiamo le distanze», prosegue, «da chi, attraverso simili modus operandi permette che si verifichino storture del genere, salvo poi tentare di salvare la faccia screditando tutto e tutti». La sindacalista usa poi il sarcasmo per esprimere la «solidarietà» della Cgil a Di Benedetto «per essere stato vittima di un sistema che lo ha costretto a dover lavorare “per un anno senza nemmeno una segretaria”. Capiamo», dice, «come questa difficoltà possa aver contribuito non poco all'anomalia vissuta quest'ultimo anno: il calo delle produzioni rispetto agli anni precedenti. Ma i ricavi di una qualunque azienda non sono forse legati alla capacita dei dirigenti di produrre e vendere il proprio prodotto?», chiede Diana. «A Cagliari non e mai mancata la domanda, nell'ultimo anno. Purtroppo è calata invece l'offerta».
La chiusura riguarda il capitolo debiti: «Si è affrontato il problema rassicurando e non pagando i fornitori e così si e ottenuto un utile di bilancio pari a 4,7 milioni di euro. I nostri complimenti a chi vanta una tale paternità». (f.ma.)