Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Figaro, questo è talento

Fonte: L'Unione Sarda
25 giugno 2012

ANTEPRIME. Il Lirico di Cagliari vince la sfida con “Le Nozze” di Mozart

Gran gioco di squadra contro la crisi del teatro

Il sipario si solleva mentre ancora il pubblico entra in sala. Mostra i preparativi dell'opera: un dietro le quinte che poi resta sempre lì, svelato e in primo piano. Le Nozze di Figaro messe in scena venerdì dal Lirico di Cagliari sono una sfida. Un allestimento che colma con la fantasia la mancanza di mezzi. La regia di Marina Bianchi inventa uno spettacolo doppio, con il palco diviso: di qua la camera dei promessi sposi Susanna e Figaro, di là il retropalco con tralicci, luci e leggii mostrati al pubblico e parte integrante della messa in scena. E se la regia spinge le scelte lungo la strada del simbolismo a tratti surreale, collocando una scala a pioli nel bel mezzo della scena o vestendo Figaro e Cherubino ora in jeans ora in abiti del Settecento, la musica tiene ben salde le certezze della tradizione, restituendo un Mozart brillante e ironico, piacevole e profondo.
L'orchestra, sollevata sino a stare appena al di sotto del palcoscenico, trova in Hubert Soudant una guida sicura e coerente di questa “giornata folle”. Un gioco di specchi tra coppie di innamorati, Figaro e Susanna che si apprestano a sposarsi, Barbarina e Cherubino che trescano sperano in un futuro insieme, il conte d'Almaviva e Rosina che sperimentano la disillusione della mezza età, Marcellina e Don Bartolo che si avviano verso la pace dei sensi. Un intreccio complicato di trame e musica che è classica e sperimentale insieme, secondo il genio di Mozart, con i recitativi secchi accompagnati dal cembalo, come da antica tradizione settecentesca, e novità melodiche che anticipano l'Ottocento.
Un'opera dal fascino particolare, accompagnata da successi e polemiche al suo apparire nel 1786. Nell'intreccio degli eventi che si rincorrono lievi tra ironie e velata critica sociale di stampo illuministico alla nobiltà parassita, la musica segna le tappe di un cambiamento artistico che l'orchestra di Cagliari interpreta con sensibilità ed equilibrio. D'altra parte questa è un'opera che chiede molto agli interpreti. Così, per queste Nozze emergono tutte le risorse nascoste del teatro, con una creatività e professionalità che non si piegano davanti alle avversità. Tutti danno il meglio di sé. Soudant con gesti precisi e articolati segue ogni aspetto della partitura e regge le fila dell'intero discorso, l'orchestra di Cagliari cura i particolari, il coro si fa apprezzare nella scena della festa del matrimonio. E naturalmente c'è la compagnia di canto che manda avanti Figaro con la voce e la presenza scenica di Domenico Balzani. Come all'altezza del difficile compito è Susanna - Maria Grazia Schiavo, spiritosa e vivace. E poi ci sono Rosina - Esther Andaloro, voce modulata che si spinge su acuti sicuri; Cherubino -Annalisa Stroppa, con aspetti melanconici nel suo “Voi che sapete”; Almaviva - Ugo Guagliardo, pronto a rendere con la voce i mutamenti espressivi del marito fedifrago.
Il vero punto di forza è così il gioco di squadra, la coerenza musicale che percorre tutta l'opera, dai recitativi alle arie, dalle forme chiuse alle aperture sinfoniche. Merito della lucida conduzione di Soudant, dell'orchestra e del coro diretto da Marco Faelli. Applausi finali.
Greca Piras