Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Non solo spread Vinicio il greco salda il “debito ”

Fonte: Sardegna Quotidiano
20 giugno 2012

TOURNÉE

 

DAL VIVO Capossela porta a Cagliari “Rebetiko Gymnastas”, come il suo ultimo album. Un omaggio alla cultura ellenica che i fan potranno sentire l’8 agosto all’Arena Lungomare Sant’Elia. Esercizi musicali, richiami ad un territorio che vive una crisi economica ma soprattutto culturale. Vinicio Capossela porta a Cagliari “Re b e t iko Gymnastas – Esercizi allo scoperto”. Gli appassionati potranno ascoltare dal vivo l’ultima fatica del noto cantautore mercoledì 8 agosto all’Arena Lungomare Sant’Elia. Dalle 21 dal palco partirà un immaginario ponte tra Sardegna e Grecia, sostenuto dal ritmo di un album scritto interamente in chiave rebetika. La musica del popolo greco, da vivere con la stessa passione di un tango argentino, un blues americano o un fado portoghese. Melodie che accompagnano testi passionali, a volte tristi, a volte ironici o scherzosi. Il disco, uscito solo pochi giorni fa, è stato registrato nei famosi studi Sierra di Atene, dove i Pink Floyd avevano inciso “The Dark Side of the Moon”. Tredici tracce per un’ora di musica. Quattro inediti, seguiti da alcuni brani del repertorio del polistrumentista di origine irpina, reinterpretati per l’o cca s i one. Capossela ha voluto portare in tour gli stessi musicisti che lo hanno accompagnato in sala di registrazione. Troveremo lui alla voce, alle chitarre e al pianoforte. Alessandro Stefana si occuperà della steel guitar e del bouzouki. A Vincenzo Vasi l’accompagnamento vocale, il theremin e il campionatore. E poi Glauco Zuppiroli al contrabbasso, Manolis Pappos al bouzouki, Ntinos Haziiordanou all’accordeon, Vassilis Massalas alla baglamas e Socratis Ganiaris alle percussioni. Un’orchestra popolare sul palco, che crea un’atmosfera avvolgente. Un grande concerto, un’o d i ssea con ritorno in porto, a cui partecipare lasciandosi coinvolgere dai caldi ritmi provenienti dal mar Egeo. «Il rebetiko è la musica nata da una catastrofe, da una grande crisi e da una colossale migrazione », sottolinea Capossela. «Ha dentro di sé il cromosoma della ribellione e della rivolta individuale». Musica che viene dal basso, da ascoltare con spirito di condivisione.

MUSICA COME UN VIAGGIO Canzoni legate ai viaggi, a chi resta, a chi parte. Per chi non è partito, per chi ha lasciato la propria terra o è stato costretto a rimanere. Ferite e cicatrici, addii a tutto quello che avremmo potuto essere o avere, a tutti i luoghi che avremmo potuto visitare. Per resistere a questo dolore è necessario esercizio, integrità e applicazione. “Rebetiko Gymnastas ” è uscito il 12 giugno, in un momento molto difficile per il popolo greco e per l’Europa intera. «Nei momenti di difficoltà è bene abbracciarsi », sostiene il cantautore, «una corda intrecciata a più fili ha maggiore resistenza». Durante il concerto tutti possono ballare da soli o in compagnia, al centro di un grande abbraccio che sconfigge la solitudine. Con inediti e vecchie canzoni, ripassate con esercizi allo scoperto. Cambiano i ritmi ma il senso non cambia. Un viaggio lungo quasi vent’anni. Canzoni che provengono da “Camera a Sud”, “Canzoni a Manovella” e “Il ballo di San Vito”, reti da gettare in mare prima di tornare a casa, sulla terraferma. Lontani da spread e recessione, l’accento è posto soprattutto sulla crisi culturale e sul consistente debito che tutti abbiamo con l’antica cultura ellenica. Capossela sceglie musica di denuncia per i suoi nuovi pezzi, per questo immaginario seguito di “Marinai, profeti e balene” del 2011. Al navigare segue ora l’attracco in porto, nuovo punto di partenza del percorso individuale. Indiscussi protagonisti sono gli strumenti di origine greca, come il bouzouki e la baglamas, incaricati di smuovere gli animi e i corpi del pubblico.

DOVE SUONA IL REBETIKO «Durante il mio periodo in Grecia ho chiesto ai miei collaboratori di portarmi nei posti in cui veniva suonato il rebetiko», ha raccontato il cantautore presentando il disco, «mi ha colpito il senso di comunione che sprigiona questa musica, che è anche molto attuale in questo periodo di crisi non solo economica ma anche culturale». Capossela ha percepito le potenzialità di questa melodia. Il coro, il senso di comunità, il movimento che inizia ad animare la taverna ed i suoi avventori ubriachi. Subito conquistato dal ritmo, è arrivata una forte spinta a riarrangiare alcuni dei suoi brani. Nuova veste e nuova lingua, ma con lo stesso impatto emotivo degli originali. Nostalgia, euforia e anche morte all’interno di un mare, il Mediterraneo, popolato di creature mitiche e inondato da ritmi provenienti da lontano. I biglietti per il concerto di mercoledì 8 agosto sono disponibili al Box Office di viale Regina Margherita, al Call Center di via Sulis o su mailticket.it. Jacopo Basanisi