Un progetto del Comune per anziani e disabili e gli interventi dell’associazione di “Monte Urpinu”
CAGLIARI “Il futuro che vogliamo” è il tema del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile che si svolgerà a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno. Ma il futuro che vogliamo è anche e soprattutto nei piccoli gesti concreti delle persone comuni. I cosiddetti consumatori che si riuniscono ad esempio nei gruppi di acquisto solidale (gas) e che invece che fare la spesa singolarmente si uniscono per spuntare prezzi migliori. Ed è anche quello dei cittadini che vogliono costruire piccoli polmoni verdi tra il cemento e lo smog delle nostre città attraverso gli orti urbani. Un' alternativa reale di piccola scala alla grande agricoltura intensiva basata su ritmi di coltivazione innaturali e sull' ampio utilizzo di pesticidi e fitofarmaci per massimizzare in termini di sfruttamento la resa di ogni ettaro di terra. L' associazione Musa, acronimo di Monte Urpinu Salvaguardia Ambientale, porta avanti la realizzazione di orti urbani nella città di Cagliari. La presidente dell'associazione Luisella Caria spiega che «l' orto sarà realizzato in una zona non compresa nel Parco» e che «sarà un progetto a lungo termine. Il Comune, con la nuova giunta, si è impegnato in questo senso e qualcosa si muove, benché si possa e si debba fare di più. Abbiamo infatti contestato la mozione comunale che prevedeva solo il classico orto sociale destinato ad anziani, disabili e bambini. Tutto giusto, ma esiste una fascia amplissima e intermedia di persone che vogliono partecipare al progetto dell' orto urbano. Dopo il primo corso di orticoltura sinergica sono piovute nella segreteria dell'associazione migliaia di richieste sia da parte di singoli che da parte di associazioni; un progetto a San Bartolomeo sugli orti di quartiere e perfino una associazione di parenti di malati di Alzheimer che chiedevano la possibilità di coltivare un appezzamento di terreno anche come terapia occupazionale». Ora «bisogna fare pressione sul Comune - prosegue la presidente - affinché censisca le aree e appronti la logistica necessaria. Non bisogna dimenticare che oltre agli indubbi benefici dovuti allo stare all'aria aperta ci sono altri due importanti aspetti che si possono raggiungere con gli orti cittadini : frenare la crescita dei prezzi degli ortaggi e socializzare». Michele Ciampi