Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Campo Rom sulla 554, scontro sullo sgombero

Fonte: L'Unione Sarda
15 giugno 2012

CAGLIARI. La puntata di Monitor ieri su Videolina

 

Vedi la foto Dopo l'omofobia e il caso amianto al Poetto, un altro tema di stretta attualità per Monitor. Ieri sera i riflettori dello spazio di approfondimento di Videolina si sono accesi sull'annoso e delicato problema dell'integrazione dei Rom. Punto di partenza del dibattito, moderato da Emanuele Dessì, lo sgombero del campo sulla 554 dove da 18 anni vivono 48 famiglie (attualmente i residenti sono 156, di cui 93 minori). Entro il 2 luglio l'area dovrà essere necessariamente liberata per gravi carenze igienico-sanitarie. La Giunta Zedda ha ipotizzato di assegnare case alle famiglie sgomberate, evenienza smentita in trasmissione dal presidente della commissione Politiche sociali, Fabrizio Rodin, che ha parlato solo di “contributi”. «Le case le diano ai sardi che ne hanno più bisogno, inutile spendere tutti quei soldi», hanno commentato due rappresentanti della comunità Rom presenti negli studi di Santa Gilla, «noi vogliamo solo un campo attrezzato in un'altra area, siamo disposti anche a pagare le bollette».
LO SCONTRO Scintille tra Antonello Pabis (Associazione sarda contro l'emarginazione) e il consigliere comunale del Pdl, Maurizio Porcelli, con il primo che ha tacciato il secondo di razzismo. Accusa rispedita con sdegno al mittente dall'azzurro che ha stigmatizzato la decisione del sindaco, Massimo Zedda, e dell'assessore alle Politiche sociali, Susanna Orrù, di non partecipare alla trasmissione. Tensione anche tra Fabrizio Rodin e il portavoce del “Comitato dei residenti delle case comunali di via Podgora e via La Somme”, Silvio Pinna. «La Giunta Zedda vuole aiutare i Rom? Giusto», ha detto Pinna, affiancato dal pensionato Benito Aresu, «ma a noi chi ci pensa? Le nostre case cadono a pezzi, in 53 anni non sono mai state ristrutturate. Siamo costretti a convivere con i topi». Tra gli ospiti anche Antonio Guerrieri (Comitato No Diossina) insieme a diversi residenti di Mulinu Becciu, esasperati dai fumi tossici provenienti dai roghi accesi abitualmente dai Rom nel campo per fondere i metalli.
LA CARITAS Don Marco Lai, presidente della Caritas diocesana di Cagliari, ha stemperato ripetutamente i toni invitando tutti a considerare i Rom cittadini al pari degli altri. «Sono qui da generazioni», ha detto, «devono avere gli stessi diritti e doveri. Deve essere questo il punto di partenza per qualsiasi progetto che li riguardi».
Paolo Loche