Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Piscina, tre offerte a costo zero

Fonte: La Nuova Sardegna
14 ottobre 2008

MARTEDÌ, 14 OTTOBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari


La Fipsas avrebbe anche realizzato, a sue spese, un impianto fotovoltaico e una struttura all’aperto per la primavera e l’estate



Diversi operatori avevano chiesto di gestire l’olimpionica ma il Comune ha scelto la Fin pagando

CAGLIARI. Meglio le bracciate di Federica Pellegrini a 240mila euro l’anno o una piscina all’aperto in regalo? Meglio un pomeriggio in compagnia di Massimiliano Rosolino o un impianto fotovoltaico che al Comune sarebbe costato la folle cifra di zero euro? Per il sindaco Emilio Floris e l’assessore allo Sport Giovanni Floris evidentemente non ci sono dubbi: meglio i primi. Altrimenti non avrebbero mai firmato la convenzione che in nove anni regala alla Federazione italiana nuoto due milioni e 160mila euro per gestire la piscina di Terramaini e convogliare a Pirri gli italici campioni tre o quattro volte l’anno, quando altri soggetti non solo si sono offerti a titolo gratuito garantendo i medesimi servizi, ma hanno pure giocato al rialzo. A quarant’ottore dalla firma dell’accordo tra Emilio Floris e il sodale di partito Paolo Barelli, senatore del Popolo della libertà e presidente della Fin, si scopre così che l’operazione andata in porto sabato mattina con la firma Federazione-Comune, era più azzeccata di quanto si pensasse. Sempre per la Fin, s’intende. Basta scorrere le manifestazioni di interesse arrivate in via Roma per scoprire che la Federazione pesca sportiva e attività subacquee, e l’Acquasport, società che gestisce la piscina comunale di viale Diaz, avevano presentato ben quattro diverse proposte, tre delle quali a costo zero. La prima: «Gestione per nove anni, senza alcun contributo comunale - dice Pino Anedda, presidente dell’Acquasport e dirigente Fipsas - gli investimenti per l’impiego di energie alternative come pannelli fotovoltaici o impianto geotermico, sarebbero stati a nostro carico». La seconda: «A fronte di una concessione più prolungata e sempre senza alcuna spesa da parte del Comune - prosegue Anedda - avremmo bilanciato un milione di euro per la realizzazione di una piscina all’aperto per fare concorrenza al Poetto e sfruttare al massimo, con costi nettamente inferiori, anche il periodo primaverile ed estivo. La terza: abbattere i costi per gli utenti e portarli ad un livello popolare, e solo in questo caso chiedere un contributo al Comune come reintegro alle spese». Infine, c’è la proposta avanzata dalla Fipsas: «Stiamo parlando ancora una volta di un progetto a costo zero - aggiunge il dirigente - che comprendeva la realizzazione di una vasca all’aperto e l’istituzione di un centro di alta specializzazione per il nuoto pinnato». E Federica Pellegrini? E Luca Manin? E Alessia Filippi? A casa. Ma nonostante queste piccole defezioni, non occorre certo una tabella analitica su costi e benefici per capire che in caso di gara d’appalto, i progetti firmati da Fipsas e Acquasport avrebbero surclassato l’offerta della Fin. Senza contare le garanzie offerte dalla Acquasport, che da 10 anni gestisce «con successo», rimarca Anedda, la struttura di viale Diaz. Piccolo particolare: la gara non c’è stata. Al contrario, l’esecutivo ha optato per la “manifestazione di interesse”. Quando si utilizza questa formula, la giunta “suggerisce” gli indirizzi politici ai dirigenti, che hanno poi il compito di fissare delle discriminanti in base alle quali individuare il vincitore. Nello specifico, l’invito rivolto alle società ricalca le linee guida comprese nel “Regolamento per la gestione degli impianti sportivi comunali”, che all’articolo 4 ricorda come «la gestione debba essere improntata ai principi di buon andamento e imparzialità e ai criteri di economicità, efficacia, efficienza e trasparenza». È il caso della Fin? Secondo l’esecutivo, evidentemente sì. Per tutti gli altri concorrenti, una pacca sulle spalle e una «comunicazione orale con cui si ufficializzava l’avvenuto affidamento alla Fin - dice Anedda - a quel punto avremmo preferito l’investitura diretta, ma sportivamente accettiamo la decisione del Comune e, anzi, siamo pronti a collaborare con la nuova gestione affinché la struttura di Terramaini esprima appieno le sue potenzialità. Anche per questo abbiamo chiesto un incontro con Paolo Barelli». Sempre che non sia impegnato in Senato con l’amico e collega di partito Mariano Delogu, che ai primi di settembre, quando la Fin ha “manifestato interesse” per Terramaini, l’ha gentilmente scortato tra i corridoi del municipio fino alla stanza di Emilio Floris, primo fan di Pellegrini (Federica) &co.
Pablo Sole