Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Campo bocciato l’alternativa è lo stadio

Fonte: Sardegna Quotidiano
13 giugno 2012

Sant’Elia

 

VIA SCHIAVAZZI Ieri il sopralluogo dell’Ispettore di Lega: «Dalla tribuna non si vede la gara, la relazione sarà negativa». Il presidente del club Cardia: «Ci diano l’impianto lasciato dal Cagliari»

Il Progetto Calcio Sant’Elia trasloca allo stadio Sant’Elia? Non ci sarebbero altre alternative dopo la quasi scontata bocciatura dell’impianto di via Schiavazzi per ospitare le gare di serie D anche la prossima stagione. Ieri pomeriggio c’è stata la tanto temuta visita del geometra Gianfranco Barba, Ispettore di Lega che, con metro in mano, ha effettuato il sopralluogo di tutta la struttura del club presieduto da Franco Cardia, anche lui presente per fare gli onori di casa. Quando il segretario della Lega Nazionale Dilettanti, Mauro De Angelis, avrà in mano la relazione ispettiva dovrà constatare che il campo non è a norma perché dalla tribuna è impossibile assistere alle gare specie quando l’azione si svolge nei pressi dei calci d’angolo. Questa è la consegenza delle nuove recinzioni fatte costruire dal Comune di Cagliari a fine febbraio. Troppo belle, troppo costose e troppo inutili per delle tribune così basse, da 300 posti anziché 1000 e perciò anche quelle non a norma. Il geometra Barba, dopo le visite positive a Sassari e Porto Torres, ha trovato più che a norma le altezze delle recinzioni e quelle dei cancelli che separano la zona atleti da quella degli spettatori: «Nemmeno con un carrarmato le butti giù». Troppo ravvicinata, invece, la distanza tra la sbarre in ferro. «L’interasse di 5 centimetri - spiega Barba - è troppo poco e non permette una corretta visibilità dagli spalti». E dire che per riparare ad un difetto ne è stato creato un altro più grave. «Bastava che rinforzassero le reti di recinzione che ho visto lo scorso anno e si sarebbe potuto dare un altro anno di deroga - continua il geometra - ma la mia relazione sarà negativa perché è una prescrizione strutturale. Le altre sono invece superabili ». L’Ispettore, infatti, ha rilevato anche altre anomalie: non c’è l’agibilità della Commissione Pubblico Spetta- colo (ma basta l’autorizzazione di un dirigente dell'Ufficio Tecnico per far entrare meno di 100 tifosi), le due panchine da sostituire (nuove e da 12 posti) e la mancata omologazione del terreno in erba sintetica. Su questo punto, però, Cardia chiarisce: «Sono solo consumati i dischetti e da rifare le linee, piccoli interventi». In questo caso la partita è con l’ingegnere Armeni del Coni che girerà poi l’omologazione del terreno alla LND. La preoccupazione del presidente Franco Cardia è però forte: «Di sicuro non otterremo l’omologazione del nostro campo. Giocare a porte chiuse è impensabile così come andare tutto l’anno a Villacidro è una spesa enorme quando io pago un canone per l’impianto di Via Schiavazzi che il Comune non ha messo a norma». L’alternativa dista qualche centinaio di metri. «Spero che il sindaco Zedda ci dia lo stadio Sant’Elia - dice Cardia - visto che il Cagliari giocherà a Quartu, basta l’apertura di un solo settore come la tribuna». Il presidente ricorda: «Devo comunicare alla Lega dove giocheremo entro il 15 luglio, senza campo è inutile parlare di obiettivi, nuovi acquisti e se il mister Bernardo Mereu resta oppure no».