Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'innocente morto in carcere

Fonte: L'Unione Sarda
14 ottobre 2008

Chi era



La storia di questo tragico errore giudiziario comincia il 23 dicembre 1985, quando una rapina al Bevimarket di via dei Donoratico finisce nel sangue: i banditi sparano alcuni colpi di pistola al titolare e fuggono.
Aldo Scardella viene arrestato sei giorni dopo dalla polizia, imbeccata da un confidente: non ha un alibi, qualche giorno prima era entrato nel negozio senza comprare niente e il passamontagna usato da uno dei rapinatori è stato trovato vicino a casa sua.
Resta in carcere, sottoposto al regime dell'isolamento, trasferito a Oristano e riportato a Cagliari, fino al 2 luglio 1986, quando (dopo 185 giorni di detenzione e soltanto quattro colloqui) viene trovato impiccato in cella accanto a un biglietto: «Muoio innocente». Nel suo sangue vengono trovate tracce di metadone, ma in nessun documento risulta che fosse sottoposto a terapia. È stato davvero suicidio?
Dieci anni più tardi Antonio Fanni, che dopo essere stato ai vertici della banda di Is Mirrionis è diventato collaborare di giustizia, racconta ai magistrati di aver fornito lui le armi per quella rapina, e dice anche a chi: Walter Camba e Adriano Peddio, entrambi condannati a 20 anni con sentenza confermata in Cassazione. (m. n.)

14/10/2008