Architetti, cuochi, fotografi e artisti a confronto: il progetto ospitato dall'Exmà
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La visibilità per ogni partecipante di PechaKucha dura sei minuti e quaranta secondi. Meno della metà del tempo di celebrità che Andy Warhol prevedeva per chiunque nell'era dei Mass Media. La diffusione però è planetaria. Il format nato a Tokyo e diffuso in 528 città, venerdì notte è stato ospitato all'Exmà ed è stato visto in diretta in tutto il mondo grazie al canale tv in streaming.
IL PUBBLICO Tra i 500 di fronte al palco cagliaritano e i 554 collegati da Stati Uniti, Giappone, Canada e altri 8 Paesi, sono stati più di mille gli spettatori di questo show che permette a chiunque di esporre pubblicamente un'idea creativa. I partecipanti seguono un'unica regola: dopo la propria presentazione espongono il progetto commentando 20 immagini proiettate su uno schermo. Venti secondi per ciascuna: il tempo collaudato per tenere alte attenzione e curiosità.
I PARTECIPANTI Lo scopo? «Condividere talento e idee, conquistare potenziali sponsor e creare collaborazioni e contatti utili», raccontano i sette trentenni di Cospirazioni Creative, l'associazione culturale che per la terza volta in meno di un anno ha portato PechaKucha Night in città con l'obiettivo di aiutare i partecipanti a realizzare sogni e progetti. Come quello del fotografo iglesiente Adriano Mauri, primo dei 15 perfomers selezionati, che ha presentato Minatori/Mineros, una mostra sugli ultimi minatori di carbone d'Italia che è stata ospitata in Argentina dall'Istituto italiano di Cultura e che cerca chi sposi il progetto per essere esposta in Sardegna. Da 400 metri di profondità si passa a ciò che cresce in superficie col progetto di Marta Anatra: The Green Architect. L'idea nasce dalle radici dei quattro giganteschi ficus che hanno inglobato i ruderi delle ex Caserme in viale Trieste. Il progetto prevede l'attivazione di un workshop per il recupero di quello spazio rispettando la naturale crescita degli alberi al suo interno.
IN CUCINA Dai progetti in verde alla cucina. L'architetto Giulia Melloni e la video editor Emanuela Doria hanno trovato un modo per riciclarsi in tempo di crisi e precarietà professionale: un servizio di chef a domicilio in cui si parla della cultura italiana. Una formula sperimentata con successo a Rotterdam, dove hanno appeso i diplomi di laurea tra mestoli e fornelli, e che sono stati presentati ieri sera nella cooking performance alla terrazza del Caffè Libarium.
Anche la milanese Chiara Grassi è stata protagonista di un evento satellite legato al PechaKucha. Il negozio d'abbigliamento Donne Concept Store sabato sera ha ospitato un cocktail di presentazione di Cherie's Flakes, la sua collezione di costumi da bagno realizzati senza cuciture e con inserti in oro 24 carati.
A OTTOBRE Chi ha altre idee, resti in allerta. La prossima tappa cagliaritana di “PKNC” sarà ad ottobre e la chiamata dei creativi sarà pubblicata in agosto sulla pagina facebook e sul blog www.puchakuchacagliari.wordpress.com.
Cristina Muntoni