Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Mille barriere per chi vive la città sulla sedia a rotelle

Fonte: Sardegna Quotidiano
11 giugno 2012

Diritti

 

Tra vecchie e nuove barriere architettoniche, la vita ordinaria di un disabile in città è sempre un problema. Strade strette e accidentate, luoghi pubblici sprovvisti di percorsi facilitati, auto parcheggiate in modo da ostacolare il transito di una carrozzina. Queste difficoltà di spostamento riguardano circa 3500 cagliaritani. A tutti questi aspetti se ne aggiungono altri: sono ancora pochi i mezzi di trasporto pubblico dotati di scivolo per far accedere una carrozzina. La maggior parte dei semafori non ha il sistema sonoro che consente a un cieco di attraversare la strada senza rischiare, mentre sono ancora insufficienti gli stalli per auto riservati a un portatore di handicap.

SEMPRE IN PRIMA FILA Sandrino Porru è il presidente della consulta comunale delle associazioni dei disabili. Cinquant’anni, fin dai primi anni di vita è paraplegico. Una vita in carrozzina, la sua, in una città con ancora troppi limiti. Un tour cittadino è l’occasione per comprendere tutte le difficoltà di un disabile. Prima tappa: il neonato Parco della musica e il Teatro lirico. «È pazzesco averlo progettato senza un percorso dedicato per raggiungere la passeggiata sospesa - osserva Porru entrando nel parco - l’ascensore è fermo da quando l’anno inaugurato, mi devo accontentare di stare al piano terra», prosegue con un sorriso amaro. Continuando il giro in città, si arriva in piazza Galilei, al palazzo della Provincia. «I gradini purtroppo ci sono... è la rampa a mancare. Dovrei farmi aiutare anche in questo caso, o dover fare tutto il giro per entrare dal retro - spiega - qui le vie sono strette: la carrozzina non ci passa». La vita di una persona disabile dovrebbe essere identica a quella di chi è “abile”, almeno nelle intenzioni: ma gli ostacoli non mancano neanche alle Poste centrali, in piazza del Carmine. E anche se c’è un servoscala, Porru frena subito gli entusiasmi: «Non funziona da anni, l’ho provato anche due giorni fa», sbuffa, mentre preme a vuoto un pulsante. In pratica, se deve inviare una lettera o ritirare un pacco, un disabile non può farlo da solo. La passeggiata speciale tra le barriere architettoniche insieme al presidente della consulta cittadina dei disabili potrebbe durare per ore. «Il quartiere di Castello, la zona bassa di Villanova e tutte le zone centrali della città, queste le più difficili», spiega. E c’è anche qualche richiesta per il Comune, come i parcheggi riservati ai disabili, troppo pochi secondo Sandrino Porru: «Qualcuno in più non guasterebbe. L’ideale sarebbe uno stallo garantito nelle vicinanze dell’abitazione di ogni disabile - suggerisce - a causa delle vie strette, in molti hanno difficoltà a percorrere la distanza tra il portone di casa e l’au - to». Così come sono pochi i pullman dotati di rampa per salire a bordo con la carrozzina: «Dovrebebro essere tutti dotati di un saliscendi adatto. Per i non vedenti, poi, servirebbero segnali sonori in tutti i semafori». LO SFOGO IN COMMISSIONE Sandrino Porru, insieme al resto della consulta dei disabili, ha illustrato i problemi e le criticità alla commissione Trasporti del Comune. In quell’occasione il presidente Guido Portoghese del Pd aveva garantito «un nuovo incontro in tempi rapidi, per proseguire l’analisi dei tanti aspetti riguardanti le problematiche dei portatori di disabilità». E Sergio Murgia, responsabile comunale del settore Mobilità, aveva parlato di «rampe sui marciapiedi, oltre a circa trecento pensiline nuove alle fermate dei pullman, trenta di queste partiranno a breve, dopo aver sistemato le carte dell’appalto: tutto ciò reso possibile grazie a 300mila euro stanziati dal ministero dell’Ambiente, più 900mila dal Comune, con priorità per le fermate vicino a ospedali, scuole e uffici pubblici». Stamttina la stessa commissione ascolterà l’a ssessore comunale ai Trasporti, Mauro Coni, su questi e altri problemi che riguardano le vie cagliaritane. Paolo Rapeanu

UNIONI CIVILI MONDO PERRA (PSI): «ORA CAMBIARE LA MENTALITÀ»

«La nascita del Registro delle unioni civili a Cagliari dimostra che se c’è la volontà politica tutto è possibile. Anzi necessario, soprattutto se si parla di diritti civili e di uguaglianza sociale». Il consigliere comunale socialista Raimondo Perra nel gennaio 2007 aveva presentato una mozione analoga ed è contento che i tempi ora siano maturi. «In Spagna come in Francia, il registro delle Unioni civili è una realtà oramai consolidata, ma dietro la carta c’è un lavoro di comunicazione svolto a modificare la mentalità. Ciò che deve essere cambiata in un paese come l’Italia e in particolar modo in una città come Cagliari, è la visione del mondo», spiega Perra che annuncia l’intenzione di riunire in una tavola rotonda esperti di diritto civile e associazioni in cui il tema del registro delle Unioni civili e la grave problematica dell’omofobia nel nostro Paese, sia l’argomento cardine.