Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Imu, record di aumenti per i negozi

Fonte: La Nuova Sardegna
11 giugno 2012

TASSE»STANGATA SUL COMMERCIO

La città al secondo posto dietro MIlano: rincari anche del 185 per cento per un locale commerciale

 

 

 

CAGLIARI

Un negozio di ottanta metri quadri in centro? L'Ici 2011 faceva paura, ma l'Imu molto di più: il rincaro sarà del 185 per cento. Tradotto in soldoni, se prima si pagavano 598 euro ora si passa a 1710 euro. Cagliari, mica via Montenapoleone: nella classifica nazionale degli aumenti il capoluogo della Sardegna si piazza proprio alle spalle di Milano. Sono i dati della ricerca del Sole 24 ore che ha elaborato numeri e informazioni dell'Agenzia del territorio e dei Comuni. Una tegolona che si abbatte su tutto il mondo del commercio e sulle libere professioni. Piccola e grande distribuzione, Imu sempre alle stelle. Un centro commerciale in periferia di cinquemila metri quadri passa da un'Ici di 9.616 euro a un'Imu di 20.387. Con un aumento del 112%. Gli uffici prendono lo stesso andazzo dei negozi: non battono il record, ma si avvicinano molto con un più 182,7 per cento. Che vuol dire, per dei locali in centro di 2500 metri quadrati, una spesa di 2.966 euro contro i 1.049 euro dell'Ici. Per completare il quadro mancano i capannoni: rincaro simile a quello dei centri commerciali, più 112 per cento. E questo, per 2.000 metri quadrati in periferia, significa passare da 5.408 a 11.465 euro. «Grande preoccupazione – spiega Sandro Cosentino dal suo storico negozio di Ottica di via Sonnino – ma pagherò quello che si deve pagare. Anche se rimango perplesso sulle prospettive di questi sacrifici. Quello che chiediamo è equità nel mondo del commercio, dalla lotta all'abusivismo alla garanzia di regole uguali per piccola e grande distribuzione». Roberto Bolognese, presidente provinciale di Confesercenti, parla da titolare di Hypnotic. «Sono in affitto – spiega – per il momento non ci sono immediate ripercussioni: aspetto la scadenza del contratto. Ma, parlando in generale, con l'Imu gli affitti potrebbero aumentare. E qualcuno potrebbe decidere di mollare: la voce affitti, in questi tempi di vendite dimezzate, fa sempre più paura. E chi resiste è un eroe. Certi costi se li possono permettere solo le grandissime aziende. La prova? In via Garibaldi gli ultimi arrivi sono in franchising». Su Cagliari dietro Milano, una valutazione- precisazione: «Attenti – spiega – quei dati sono probabilmente la media ottenuta tenendo conto della tariffa pesante prevista per chi tiene i locali sfitti». Preoccupata anche Confcommercio. Che, ora più che mai, sposa l'ipotesi del congelamento dell'Imu: «Ci stiamo già muovendo a livello nazionale – spiega il direttore provinciale Giuseppe Scura – la situazione sta diventando molto pesante. Rischiano di più le attività commerciali di semicentro e periferia. Ma anche il centro non dà segni di vitalità». E il Comune? «La scelta di applicare aliquote diverse da quelle base è diretta conseguenza di decisioni miopi prese a Roma contro la volontà dei Comuni – spiega l'assessore al Bilancio Gabor Pinna – allo stato attuale, infatti, non è nelle possibilità del Comune applicare le aliquote base senza compromettere irreparabilmente servizi che consideriamo indispensabili per i cittadini. Servizi – come gli asili, le scuole, i trasporti pubblici, i servizi sociali – il cui taglio comporterebbe un duro colpo per i conti dei cagliaritani». Porte aperte alla speranza. «Solo quando sarà accertata – continua Pinna – l'effettiva entità del gettito sarà possibile valutare rimodulazioni alle aliquote Imu in vigore. In questa direzione, in base a un'ordine del giorno approvato all'unanimità in Consiglio comunale, abbiamo già dato mandato ai dirigenti di continuare il lavoro di taglio di ogni spesa superflua iniziata un anno fa in modo da poter ridurre le aliquote stesse entro dicembre 2012». ©RIPRODUZIONE RISERVATA