L'opinione

di Massimo Crivelli
Non c'è nulla da fare. Hanno deciso di farci crepare di rabbia, strangolati dalle tasse. E, in sovrappiù, prendendoci per i fondelli. La notizia riportata dal “Sole 24”, che pone Cagliari fra le città più bersagliate d'Italia per quanto riguarda quell'assurdo balzello chiamato Imu, non fa che aggiungere un'altra dose di fiele al nostro fegato già avvelenato. Perché - è questa la beffa - governo e Comuni si rimpallano le responsabilità degli aumenti. Mentre l'esecutivo dei Professori prosegue indefesso nella sua linea rigoristica, ponendo l'Italia al primo posto nel mondo per incidenza della pressione fiscale, gli amministratori cittadini polemizzano a distanza con i Monti boys: non possiamo applicare le aliquote più basse - sostengono - senza compromettere irreparabilmente servizi indispensabili come asili, scuole, trasporti pubblici, servizi sociali.
Risultato? Una stangata per artigiani e commercianti che già stentano a sopravvivere nella bufera della crisi. I locali sfitti (molti proprio a causa della crisi) saranno i più penalizzati. Un serpente che si mangia la coda (ma qui per sfamarsi non c'è rimasta nemmeno quella...).