Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Marina diventa Babele

Fonte: L'Unione Sarda
11 giugno 2012

Molti negozi ormai sono gestiti da stranieri, ma la crisi si fa sentire anche per loro

Dalla Cina al Bangladesh: città sempre più multietnica
Bangladesh, Palestina, Pakistan, Egitto, Senegal, Cina, Filippine. Il popolo straniero che abita, lavora e frequenta il quartiere Marina è sempre più numeroso, tanto che ormai i cagliaritani sono in minoranza.
BANGLADESH Si dice che quelli meglio inseriti siano i bangalesi, capaci di mettersi in società partendo praticamente da zero, poi nel giro di qualche anno raccolgono i frutti. Shek Raju è un ragazzo che lavora in un negozio di via Baylle, e da sei anni abita alla Marina: «I primi anni gli affari andavano bene - spiega - ma nell'ultimo periodo la situazione è peggiorata». Colpa di crisi e concorrenza: «Abbiamo deciso di stare qua perchè in via Garibaldi l'affitto è troppo alto». Md. Abutaiter viene anche lui dal Bangladesh e ha un negozio a fianco: è giù di morale perchè le cose vanno male: «Vivo qui da 12 anni, ma peggio di questo periodo non può andare». Alì, in un altro negozio di via Baylle, ha aperto il suo ultimo negozio 9 mesi fa, ma per adesso i guadagni non si vedono: «Abbiamo dovuto pagare l'affitto del locale facendoci mandare i soldi dal nostro Paese».
PAKISTAN Numerosa anche la comunità pakistana. Shah Saoud gestisce da sette anni un negozio che vende collanine in via Dettori e abita in via Sassari. «La crisi si fa sentire per le attività come la mia, ma se vai in giro vedi ristoranti pieni e i ragazzini con cellulari da 700 euro». Abbas Muhammed è un pakistano che aiuta un suo connazionale in un negozio di vestiti per il mare di via Napoli: «Quando non lavoro qua faccio il venditore ambulante. Non so quanto rimarrò, ma voglio tornare nel mio Paese».
SENEGAL In un internet point di via Sicilia lavora un giovane senegalese trentenne, che preferisce non rendere noto il suo nome: «Le cose non vanno bene. Sono arrivato 5 anni fa per lavorare e appena potrò tornerò in Senegal, non sono qua per trovare nuove amicizie».
CINA Giulia è una ragazza cinese che lavora in un ristorante che fa cucina sarda: «Se la gente vede che lavoriamo noi orientali diventa diffidente, dobbiamo far vedere subito che il cuoco è italiano»
EGITTO Magdi Osfar, 57 anni, moglie e cinque figli nati qua, dopo un'esperienza a Roma è arrivato nel capoluogo, dove ha aperto un negozio che negli anni '90 andava bene: «Poi un incidente ha distrutto la mia attività, e adesso faccio l'ambulante da 15 anni. Ma vivo bene lo stesso, non mi posso lamentare».
ITALIA Ormai sembrano essere una minoranza, ma ci sono anche gli italiani, in particolare i cagliaritani storici della Marina. Daniele Gastaldi, attore del gruppo Lapola, vive da sempre nel quartiere storico: «Il mio obiettivo è quello di dare lustro a questo rione, che ne ha bisogno. Lo faccio in tanti modi, sia nello spettacolo ma soprattutto nello sport, con la squadra di cui sono presidente». Il rapporto con gli stranieri non è molto stretto: «Massimo rispetto per loro, ma preferisco stare con i miei amici di una vita, con cui ssono cresciuto».
Piercarlo Cicero

ISLAM. Il digiuno comincerà il 20 luglio, la comunità musulmana si prepara
«Spiegheremo il Ramadan»
Previsti dibattiti e manifestazioni per far conoscere il rito

Quest'anno il Ramadan inizia il 20 luglio, e la comunità musulmana della città ha tutta l'intenzione di spiegare ai cagliaritani il vero significato di questo appuntamento.
Chi si sta impegnando, insieme a tutti i fedeli dell'Islam, per cercare di far capire alla gente il valore e l'importanza del digiuno è Sulaiman Hijazi, che frequenta la moschea della Marina praticamente tutti i giorni ed è il rappresentante dell'associazione El Hoda. «Purtroppo c'è molta ignoranza sul Ramadan - spiega - e per questo motivo abbiamo pensato di fare un volantino da distribuire alla gente per spiegare cosa è con esattezza, quanto dura e il suo vero significato».
Il Digiuno in particolare quest'anno avrà inizio il 20 luglio e durerà quasi un mese, in quanto finirà il 18 agosto. «La nostra intenzione è quella di organizzare un dibattito proprio per parlare del Ramadan, dell'Islam in generale e dei musulmani in città». Ci sarà ospite anche un medico, che spiegherà gli effetti positivi del digiuno per la salute delle persone: «Il vantaggio che ha il corpo è importante - dice Hijazi - io sono convinto che la salute dell'uomo abbia beneficio dal Ramadan, che quindi non diventa solo una questione solo religiosa, ma anche fisica».
Ovviamente l'aspetto religioso rimane la cosa più importante di questo rito, che nella prima settimana vede i momenti più difficili: «Quest'anno inizieremo alle 4 del mattino a digiunare, per poi iniziare a mangiare alle 9 di sera. Ovviamente ci sono le persone che sono giustificate a non rispettare il digiuno, come le donne incinte». (p.c.c.)