Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«È un disastro ambientale»

Fonte: L'Unione Sarda
8 giugno 2012

Gli ex dipendenti spiegano le cause del degrado del Parco e come tutelarlo
 

L'appello degli ecologisti: si cambino i percorsi turistici
Vedi la foto
Alessandra Sias del circolo ecologista cittadino “Herman Daly” non ha dubbi: «Quello di Molentargius è un disastro ambientale, bisogna chiudere il Rollone e controllare nuovamente le acque e tutto l'ecosistema del parco». In mancanza dei tecnici, qualcuno che aziona l'idrovora c'è, e non è non è un mistero che sia lo stesso direttore del parco Marco Loddo.
I PROBLEMI «Ma le acque non vanno nei canali e nelle vasche come dovrebbero», spiega Luca Zambianchi, uno degli ingegneri che fino al 31 marzo lavorava a Molentargius, a cui non hanno rinnovato il contratto. «Se uno non conosce la sequenza corretta di immissione - continua Zambianchi - l'acqua evapora, si deposita il sale, le vasche si seccano e gli argini si sfaldano. Inoltre, se si vuole produrre sale bisognerà prima bonificare le vasche dall'inquinamento». L'alterazione dell'equilibrio idraulico produce anche effetti dannosi sia per la fauna, come le specie di uccelli avocetta, fratino, sterne, gabbiano roseo e il più conosciuto fenicottero rosa, sia per la flora, «che rappresenta il 21,3% della biodiversità vegetale dell'Isola», sottolinea il botanico Garbriele De Martis, anche lui ex dipendente.
TUTELA E FRUIZIONE Per tutelare Molentargius «non è necessario metterlo in una campana di vetro», spiegano gli ex dipendenti. «Basta che le visite e i percorsi siano controllati», sottolinea l'ingegnere Irene Contu che si sofferma sul percorso 9, quello incriminato. «Abbiamo chiesto alla direzione un tavolo tecnico per far convivere fruizione e tutela: basterebbe una cannicciata e un presidio, ma nel periodo di nidificazione dei volatili il Rollone va chiuso. Ci hanno risposto: “gli uccelli si abituano all'uomo”». (m. g.)