Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Gli antifascisti contestano e ricorrono

Fonte: La Nuova Sardegna
7 giugno 2012

Gli antifascisti contestano e ricorrono




CAGLIARI Il coordinamento antifascista cagliaritano contesta la richiesta di decreti penali di condanna avanzata dalla procura nei confronti di un gruppo che il 25 aprile scorso aveva protestato in piazza Gramsci, contro una manifestazione di movimenti di destra che commemoravano i caduti della Repubblica di Salò nel giorno della Liberazione: «Ci stiamo organizzando per non pagare le multe e organizzare l'opposizione legale» annuncia il coordinamento, che ha promosso per il 22 giugno alle 18 un incontro pubblico in piazza San Giacomo per discutere della vicenda insieme ad alcuni legali. Il pm Giangiacomo Pilia ha chiesto al gip 48 decreti penali di condanna da 1.315 euro per altrettanti antifascisti che, lo scorso 25 aprile, manifestarono senza autorizzazione in piazza Gramsci per impedire la commemorazione dei caduti di Salò organizzata da alcuni gruppi di estrema destra. Per i disordini che ne seguirono la Procura aveva aperto tre inchieste, una delle quali proprio sulla manifestazione abusiva, l’altra per esistenza a pubblico ufficiale con sedici indagati e l’ultima per apologia del fascismo e violazione della legge Scelba contro cinque neofascisti: «Vogliamo rilanciare e difendere i valori dell'antifascismo che non possono certo essere monetizzati - afferma ilCoordinamento - abbiamo già ribadito le nostre ragioni e restiamo fermi sulla nostra posizione, a prescindere da autorizzazioni o meno, ogni volta che il fascismo si palesa. Chiunque ricevesse spiacevoli notifiche può contattare il coordinamento tramite coordinamentoantifa@autistici.org. All'incontro in piazza il 22 giugno saranno presenti avvocati che spiegheranno come affrontare la questione legale. Seguirà una cena di beneficenza per costituire una cassa disolidarietà contro la repressione. Contro i decreti penali di condanna, se verranno emessi dal gip, i manifestanti potranno presentare ricorso in appello al tribunale monocratico. Nel frattempo le altre inchieste vanno avanti: la Procura sta valutando filmati e immagini per completare la fase delle identificazioni.