Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«A Cualbu l'ex Ersat, la Ederle e l'Enalc hotel»

Fonte: L'Unione Sarda
13 ottobre 2008

Tuvixeddu. La proposta della Regione per avere i terreni dell'area archeologica 



Cualbu chiedeva una proposta seria per chiudere la vicenda Tuvixeddu: a stretto giro di posta, ha avuto una risposta dalla Regione. In cambio della cessione dei terreni nell'area archeologica di Tuvixeddu, l'impresario potrebbe ottenere una serie di beni immobili situati a Cagliari: in particolare, la Regione ha offerto a Coimpresa, oltre a 15 milioni di euro, anche gli edifici dell'ex Ersat in viale Monastir, l'area militare tra viale Colombo e Su Siccu, l'ex caserma Ederle a Calamosca e l'ex Enalc hotel che, attualmente, ospita l'assessorato regionale al Lavoro.
Niente di definitivo: la Regione ha avanzato questa proposta indicativa dopo le sollecitazioni del ministro Sandro Bondi per la ricerca di un accordo tra la stessa Regione, il Comune e i privati. Questa proposta adesso dovrebbe essere valutata dalla Giunta regionale. Ma dà una chiara idea di quello che intende fare la Regione per ottenere l'area che ospita la necropoli punica. Dopo aver trovato un accordo con l'impresa Cocco che avrebbe dovuto costruire dalle parti di viale Sant'Avendrace, adesso l'amministrazione regionale punta a chiudere la partita.
Un compito che, però, non risulta molto facile. In primo luogo, c'è da convincere Coimpresa che, dal suo canto, dichiara di voler semplicemente attuare l'Accordo di programma del 2001, firmato da Regione, Comune e dalla stessa impresa. Ma la Giunta dovrà fare i conti anche con i mal di pancia che arrivano dall'interno della stessa maggioranza. I primi a manifestare perplessità sono gli esponenti di Rifondazione comunista.
“Per salvare una tra le più rilevanti testimonianze storico-archeologiche del Mediterraneo da una imponente colata di cemento”, si legge in una nota del consigliere Luciano Uras, “di fatto si pensa di utilizzare una procedura a carico non solo del bilancio pubblico ma anche dello sviluppo urbanistico di Cagliari”.
“Nello specifico”, prosegue la nota, “quale sia il modo migliore per tutelare - attraverso la legge - un patrimonio culturale che l'Unesco probabilmente dichiarerà di valore universale, ci pareva definitivamente risolto attraverso una rigorosa applicazione delle disposizioni nazionali e regionali di difesa dei beni paesaggistici e culturali. Alla vigilia dell'avvio della costituzione della commissione di inchiesta, decisa con il solo voto contrario di Rifondazione Comunista, questa proposta, le procedure e i relativi esiti della trattativa di «compensazione» rischiano di essere fraintesi, o maliziosamente interpretati, come una frettolosa ritirata dell'amministrazione dal terreno di conflitto.

11/10/2008