Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nel confronto tra animali e uomini vincono i primi

Fonte: L'Unione Sarda
13 ottobre 2008

Babbo Parking L'incontro con Mainardi



Professore di Ecologia Comportamentale alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali alla Ca' Foscari di Venezia. Direttore del Centro Ettore Majorana di Culture Scientifiche di Erice. Presidente onorario della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli). Membro del Comitato di presidenza dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Premio Glaxo per la divulgazione scientifica, premio Campione per l'ambiente. Biologo, zoologo, etologo, Danilo Mainardi ha una lunga lista di crediti che includono anche le collaborazioni con il Sole 24 Ore, il Corriere della Sera, Airone, Casaviva e una presenza stabile alla trasmissione televisiva Superquark . Affabile, lo studioso che sa tutto sugli animali e che nel pomeriggio all'Exmà ha inaugurato (da Ambasciatore degli animali) il Bestival, ha risposto giovedì sera davanti al pubblico del Babbo Parking di piazza San Cosimo a Celestino Tabasso che lo intervistava.
Partendo dagli argomenti inseriti nel suo ultimo libro La bella zoologia (Cairo edizioni) ha parlato dell'intelligenza delle galline (anche i polli non sono male quanto a comprendonio), dei rapaci notturni che non emettono ultrasuoni per non allertare i roditori di cui si nutrono, della coevoluzione che induce alcune specie a variare il tipo di preda.
Racconta, disegna su un pannello bianco le sagome del buccero e della civetta con pochi tratti decisi. E introduce, nell'ambito del Bestival, il concetto bellissimo della biofilia. Ovvero l'amore per la vita e la curiosità per la natura un potenziale di conoscenza che tutti i bambini hanno quando sono piccolissimi e poi perdono. Gli spunti acchiappati al volo da Celestino Tabasso sono molti e affascinanti. Il vituperato pipistrello localizza le falene e calcola la velocità del loro volo per poterle intercettare. Ma le falene modificano le loro traiettorie e gabbano, ogni tanto, il cacciatore. Parla sempre di mente , il professore. Anche quando si riferisce alle ghiandaie o alle vespe cartonaie.
Chi perde, in questo confronto tra specie, è quella umana. Gruppo sbilanciato, troppo numeroso e unico nell'universo a distruggere il proprio habitat. Poco istinto, troppa cultura chiosa Mainardi, «siamo un'anomalia». La razza umana è dannosa per l'armonia del pianeta. E la nostra sempre maggiore ignoranza degli equilibri biologici causa la sparizione di alcuni animali, stretti all'angolo dall'inquinamento e dall'antropizzazione e a favorire, perché ci piace sognare, la nascita di leggende come quella del mostro di Loch Ness. Bestia che non può esistere, dal momento che se davvero abitasse gli abissi del lago scozzese, lo farebbe in colonia. A questo punto l'intervistatore Celestino Tabasso si sente autorizzato a formulare una domanda che ha nel cuore sin da quando era piccino: tra il leone e la tigre, chi vince ? Lo studioso ci pensa sopra seriamente e poi, fatte alcune considerazioni sul fatto che il leone è poligamo, dunque distratto dalle leonesse, risponde con sufficiente convinzione: la tigre !
ALESSANDRA MENESINI

11/10/2008