Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il piano fantasma «Dove sono i 37 milioni?»

Fonte: Sardegna Quotidiano
29 maggio 2012

 Sant’Elia

 

LA PROTESTA Manifestazione delle donne del quartiere contro il blocco del master plan che dovrebbe riqualificare il rione: i soldi restano fermi nelle casse di Area. Silenzio della Regione

La domanda, gridata con slogan e scritta sugli striscioni, era: «Che fine hanno fatto i soldi?». Sono arrivati da Sant’Elia, per lo più donne, prima sotto la sede di Area in via Cesare Battisti, in Comune e poi in viale Trento, per chiedere giustizia per un quartiere abbandonato da trent’anni: in un cassetto,m a prendere ragnatale, c’è un progetto da 37 milioni stanziati per la riqualificazione del quartiere. «Viviamo nel degrado da trent'anni. I soldi ci sono. Perché sono fermi?».

LA RABBIA NEL CORTEO Il corteo di un centinaio di persone, è partito dal consiglio Regionale, accompagnato dal suono dei fischietti: gli abitanti di Sant’Elia si appellano al Comune: vogliono che in municipio qualcuno si faccia portavoce con la regione e Area per accelerare i tempi per l'inizio dei lavori e per protestare contro le incompiute con Cappellacci e i suoi assessori. La Regione ha approvato le prime operazioni di riqualificazione già nel 2006, quando c'è stato il passaggio da Iacp ad Area (azienda regionale per l'edilizia abitativa): da allora le ultime modifiche al piano sono arrivate quasi un anno fa, e da novembre gli uffici di Area aspettano il via libera definitivo, che non arriva. Nel frattempo il quartiere rimane al palo. Palazzi a pezzi, degrado, sporcizia e abbandono: ormai, chi vive il rione, si sente ghettizzato.

LE RICHIESTE DEI RESIDENTI «Siamo stanchi, non vogliamo continuare a vivere nel degrado, la nostra zona è definita un ghetto», dice rabbiosa Rita Aresu, mentre tiene in mano un cartello con su scritto: «Finora solo A.R.E.A fritta». A dare man forte alla protesta, è scesa in piazza anche Marisa Depau, consigliere comunale di Sel. «C'è da indignarsi, dai 17 milioni e 500 mila euro che c’erano a disposizione per il porticciolo, dove si prevedeva di fare un laghetto, un ristorante, e oltre cento posti barca, ora sono rimasti solo 5 milioni e 500 mila euro», ha spiegato la pasionaria delle case popolari, «bastano solo per 40 posti barca e la banchina rimane una discarica abusiva. Anche loro hanno diritto di avere la stessa dignità degli altri cittadini, dal 2006 a oggi, perché non hanno speso i 37 milioni di euro, che ci sono a disposizione? ». Nel frattempo, la stessa Depau, ha presentato in consiglio comunale una mozione, per chiedere all'amministrazione di aprire una trattativa con Area, affinché vengano spesi i soldi per il quartiere, per ridare dignità alla zona. E forse creare anche qualche posto di lavoro. «Chiediamo che il quartiere venga pulito dall'immondizia, e che questi 37 milioni di euro, ci permettano anche di lavorare», ha detto Ivana Zizzi. «È da vent’anni che ci promettono il porticciolo, vogliamo che queste promesse vengano mantenute », ha aggiunto Barbara Mura, «i nostri bambini non possono neanche giocare perché ci sono molte zecche, pulci e topi». E d'accordo anche Paolo Fanni: «Da trent'anni nessuno fa niente per Sant'Elia, non abbiamo niente».

IL SILENZIO DELLA REGIONE Molte proteste ma poche risposte. Una delegazione del comitato di quartiere, è stata ricevuta da un portavoce dell'assessore regionale ai Lavori Pubblici Angela Nonnis: «Abbiamo chiesto se i 37 milioni di euro ci sono oppure no», ha detto Franco Atzeri, portavoce del comitato, «dobbiamo tornare qua fra due settimane per parlare con l'assessore » . Monica Magro