Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bestival, e l'ex mattatoio diventa un'allegra arca di Noè

Fonte: L'Unione Sarda
10 ottobre 2008

Tuttestorie. Si è aperto ieri pomeriggio a Cagliari il festival di letteratura per ragazzi

Ha inaugurato la rassegna Danilo Mainardi, ambasciatore degli animali

Quasi nessuno viene meno all'invito: portate al festival una bestia. Vera o finta, ma bestia. Perché di Bestival stiamo parlando: tema e ragion d'essere di questa terza edizione della rassegna della cooperativa cagliaritana Tuttestorie che è ormai una splendida realtà. “In ottobre piovono libri”, recita lo slogan del ministero dei Beni culturali, e a Cagliari, in Sardegna, piovono davvero. Piovono sugli scaffali della libreria ospitata in un gazebo di anno in anno sempre più grande, piovono tra le mani dei bambini e dei genitori, piovono - benedicendole - sulle teste di chiunque abbia mai letto una storia. È la festa del libro, signori: dedicata il primo anno alle grandi domande dei bambini, il secondo al valore della Libretà. Il quarto? Cristina Fiori, Manuela Fiori e Claudia Urgu ci stanno già pensando, col loro amico David Grossman, nume tutelare della manifestazione. Ci pensano con dodici mesi di tempo, come loro abitudine.
Del resto, ci sarà una spiegazione se le centinaia di bambini e ragazzi che seguono il festival, con le scuole di provenienza, hanno già letto i libri degli autori che incontrano. Ha solide basi la festa spensierata di ieri all'Exmà: viene da mesi di preparazione che hanno visto protagonisti, con Tuttestorie, due grandi esperti di letteratura dell'infanzia come Bruno Tognolini e Vittoria Bruno. Impegnati a creare e coltivare contatti con le scuole di tutta l'isola (4500 allievi per 150 classi), e già ieri mattina erano al Dettori, in anteprima, a parlare con la IV A e la IV B di Lunamoonda . Ora sono felici di essere qui, in questa baraonda delirante dove chi ne aveva perso la memoria riscopre che cosa sono i bambini. Spontanei, musoni, rompiscatole, chiacchieroni, invadenti, scostanti e meravigliosi. Come quelli in berrettino bli del Gruppo Giochi sportivi distrettuali di Iglesias, seduti buoni buoni sulle scale dell'Exmà dal primo pomeriggio, in attesa dell'inaugurazione. Come quelli che sono in fila davanti alle truccatrici, e attendono di diventare farfalle come Ludovica, coccodrilli come Alessandro (in biberon), o gatti. Soprattutto gatti. Non potendo essere lì in carne e ossa (troppo indipendenti) trovano spazio sui faccini dipinti dei bambini, o nella foto appese in libreria: Filippo e Lula, un gattone e una gattina di razza “burda», Arturo, che lavora all'Università, il gattone barcellonese di Botero.
Abbaiano dal vivo i moltissimi cani presenti al Bestival: tra i più simpatici Fido, schnautzer nano incrociato con un pincher, Tommy, bearded collie grigio, e Daisy che è un labrador. Artù è un beagle, Max è il bassotto a pelo lungo di Giorgio Pellegrini. E poi c'è Giulio Cesare, Mogù, un altro Tommy: rigorosamente di pezza, come i tanti orsacchiotti, le rane, le scimmie che spuntano dalle mani dalle tasche dalle borse di molti spettatori. Unica tartaruga in carne e carapace, quella di una bimbetta che ha dovuto portarla via: troppo rischioso per la bestiola stare tra tanti cani. Tra le star della serata, Mary, pastore tedesco della Guardia di Finanza, che ha affascinato i bambini dando prova delle sue abilità di cane antidroga.
E soprattutto loro, i quattro asinelli sardi che hanno inaugurato il Festival, accompagnati dalla musica della Banda Bestiale. Si chiamano Balthazar, Giuditta, Santolina e Rocco e sono gli amici più preziosi di una cooperativa sociale davvero unica: si chiama L'Alchimia, e ha fondato in Sardegna (dopo un'esperienza in Abruzzo) il Circolo dell'Asino. È la prima asineria sociale della Sardegna e il suo scopo è serissimo: utilizzare gli asini in attività riabilitative-educative importanti, l'ultima rivolta ai ragazzi autistici. Sette gli operatori, tutti in maglietta rossa o blu con la scritta “Asino chi legge”. Quando poco prima delle 18 i quattro quadrupedi fanno il loro ingresso nello spiazzo dell'Exmà al ritmo della canzone di Pippi Calzelunghe è un tripudio di applausi. Che bello, un cavallo , esclama un bimbo di città. E l'amico: ma no, non vedi che sono asini? Prende la parola Cristina Fiori, che ringrazia l'Ente nazionale protezione animali, presente con un piccolo stand di soccorso e informazione, e il gruppo cinofilo della Finanza. Ringrazia il Comune, la Provincia, la Regione che hanno finanziato la manifestazione e dà la parola all'assessore comunale alla cultura Pellegrini. Il quale tenendo in braccio il suo Max sottolinea la necessità di un nuovo patto tra Cagliari e gli animali (che significa tolleranza della città ma anche educazione dei padroni dei cani). «Sono solo come politico ma in buona compagnia», conclude, scherzando ma non troppo.
E la festa comincia davvero con l'arrivo del «nostro asino custode»: si chiama Lucio, ed è una bufala. Finto, come finti sono Giulio Cesare, o Mogù, o l'altro Tommy. Non è un asino, è un uomo , dice un bambino. È Elio Turno Arthemalle, un uomo, un attore che sa come si sta con i bambini: le cipolle diventano... agliiiiii , le parole diventano ragliiiiii . È nato l'amore tra l'asino custode e i piccoli spettatori. Spiega il nostro asino, ragliando e piangendo, piangendo e ragliando, che qui dove ora c'è un centro culturale tanti anni fa c'era il macello, racconta che cosa accadeva alle povere bestie, conclude con un richiamo al valore della memoria. «Qui dove gli animali perdevano la vita la ritrovano come in un'arca di Noè attraverso i libri. Chi viene raccontato una volta non muore più». E poi»: «L'anima vola, l'angelo vola, l'asino vola..». noooooooo!!!! «Sì, vola, se saremo bravi, bambini, metteremo le ali agli asini». E annuncia che lui molente sta per dare la parola a un sapiente, ambasciatore degli animali, «un uomo studiato». Francesco Ennaaa dicono in coro tre piccoli fan dello scrittore sardo. No, è Danilo Mainardi, l'etologo, quello che in serata incontrerà il pubblico adulto nel Babbo Parking, intervistato da Celestino Tabasso, quello che gli animali li conosce, li difende. Un breve discorso sui tanti misfatti che gli uomini compiono sulle bestie, e un'affermazione forte: l'homo sapiens si è definito da sé, è l'asino l'essere più intelligente. E a guardare negli occhi i quadrupedi il dubbio sorge. Il rito di purificazione si conclude.
Si passa ad altre feste, e in una saletta riparata dal chiasso le ragazze di Tuttestorie raccontano in diretta il loro Bestival a Caterpillar , programma cult di Radiodue. Concludono il collegamento con il rap degli animali di Tognolini. Lo stesso che poco prima tutti i presenti hanno cantato in coro: «Le mani sono zampe, le facce sono musi/il naso è così fine che vediamo ad occhi chiusi...». Oggi è il giorno di Paolo Giordano e di altre mille iniziative, molte legate al mondo degli adolescenti, in primo piano in questa terza edizione che ha come punti di forza quelli di sempre: la scuola, i volontari e «la nostra grande incoscienza».
MARIA PAOLA MASALA

10/10/2008