Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Abusivi in rivolta, sgombero rinviato

Fonte: L'Unione Sarda
10 ottobre 2008

Tafferugli in Piazza Medaglia Miracolosa: ricoverati donna incinta assieme al padre

Scontri con la polizia, dalle finestre volano piatti e lampadari

Gli scontri con la polizia sono stati violentissimi. Impossibile sgomberare un appartamento del Comune occupato abusivamente da 4 anni.
Due persone portate in ambulanza al pronto soccorso: una donna all'ottavo mese di gravidanza ricoverata e tenuta sotto osservazione. Subito dimesso, ma con quindici giorni di cura, il padre che si è procurato delle ferite alle braccia con una lametta.
È il bilancio degli scontri di ieri mattina in piazza Medaglia Miracolosa tra un gruppo di residenti e i poliziotti della Questura in tenuta antisommossa che scortavano gli agenti della Municipale per lo sgombero di un appartamento occupato abusivamente da quattro anni. Barricati nell'abitazione al terzo piano, un bivano di nemmeno cinquanta metri quadrati, la famiglia (padre, madre e un bambino di tre anni) che vive nell'alloggio comunale da quasi quattro anni ha cercato di ostacolare in ogni modo l'intervento delle forze di polizia.
Dalle finestre sono volati piatti e lampadari, mentre per alcuni minuti si è temuto il peggio quando è comparsa anche una bombola del gas. A dare manforte agli occupanti, cercando di frenare quanto più possibile l'intervento dei vigili urbani, anche altre donne del palazzo e dei condomini vicini. Quasi due ore di trattative, con una ventina di agenti della Questura a presidiare l'ingresso del palazzo, infine il contatto tra forze dell'ordine e residenti che cercavano di bloccare lo sgombero. Il momento più drammatico poco prima di mezzogiorno, quando il padre della donna barricata nella casa ha iniziato a tagliarsi le braccia con una lametta. «Mia figlia vive da quasi quattro anni in questa casa - ha ripetuto Giovanni Puddu, disoccupato di 60 anni che abita nel palazzo vicino -. Ha sempre pagato l'affitto al Comune, ora la vogliono mandare via per dare la casa ad una persona che l'aveva lasciata e che non ne ha bisogno. È un'ingiustizia bella e buona. Ci sono altre case vuote, non si possono mettere in strada le donne con bambini piccoli».
Ricoverata in osservazione anche l'altra figlia dell'uomo, all'ottavo mese di gravidanza, finita in mezzo ai tafferugli tra manifestanti e forze dell'ordine (che comunque non avrebbero utilizzato la forza limitandosi a tenere lontani gli abitanti dall'edificio). Alla fine si è preferito sospendere l'intervento per evitare scontri più cruenti. Ma l'appuntamento è solo rinviato. «Gli sgomberi devono essere effettuati per il ripristino della legalità - spiega Ada Lai, responsabile di Servizi sociali del Comune - abbiamo offerto temporaneamente a questa famiglia un posto nella casa-albergo, nell'attesa di trovare assieme una nuova sistemazione». Soluzione rifiutata e la tensione resta altissima.
FRANCESCO PINNA

10/10/2008