Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Entro un mese riaperti quindici baretti

Fonte: La Nuova Sardegna
15 maggio 2012



Le nuove strutture prevedono una superficie complessiva di 332 metri quadrati. Sergio Mascia: garantiamo il servizio




di Roberto Paracchini wCAGLIARI Entro questo mese saranno undici i baretti del Poetto che riprenderanno a funzionare e arriveranno a quindici entro i primi di giugno. Raramente un’attività commerciale ha avuto tanta attenzione da parte dell’opinione pubblica. Ma i chioschi del lungomare hanno da sempre rappresentato un punto di ritrovo per i frequentatori della spiaggia dei centomila che, d’estate e non solo, vedono nel Poetto la vera piazza della città. Il luogo della “ricreazione”, del ritrovo e della chiacchiera, dello svago e del riposo. Un tempo sede dei casotti, rimossi nel 1986, poi di un ripascimento frettoloso (e dannoso) nel 2002, infine di un contezioso sulle regole per l’uso del lungomare che ha portato all’abbattimento di quasi tutti i chioschi e alla loro attuale ricostruzione. Sullo sfondo un’amministrazione comunale che per anni non è riuscita a realizzare il Pul (il piano per l’utilizzo del lungomare) e le irregolarità dei baretti. Ora finalmente questo capitolo sembra concluso. L’esecutivo che guida il Comune si è rimboccato le maniche per realizzare il Pul e, nello stesso, tempo ha reso operative alcune norme di transizione per permettere che ai bagnanti di avere i «loro» baretti. Sui diciannove chioschi posizionati sulla spiaggia, nove (gli aderenti al Consorzio Poetto service) e altridue che ne hanno seguito le orme, hanno percorso la strada della proposta di nuove strutture (e della rimozione delle precedenti). Il lavoro è cominciato in modo modulare («per impedire che il lungomare venisse trasformato in un cantiere», ha spiegato Sergio Mascia, presidente del Consorzio Poetto). Dieci giorni fa ha riaperto il baretto “Sella del Diavolo”, l’altro ieri “Il Nilo”, oggi aprirà la “Dolce vita” e il “Twist” sabato. Poi, a scalare tutti gli altri sino a fine mese. Un percorso, di carattere analogo, lo stanno facendo altri tre titolari dei chioschi: “Malibù”, “La Sesta” e “Aramacao”, che dovrebbero terminare il tutto entro i primi di giugno. Resta ancora aperto il discorso legato a “Le palmette”, “Emelmon”, “Iguana”, “L’Oasi” e “Golden Beach” che stanno seguendo altre strade (alcuni hanno fatto ricorso al Tar). «L’autorizzazione edilizia attuale - spiega Mascia - è di 332 metri quadrati: 100 metri quadri sollevata da terra di 50 centimetri con i servizi, più una piattaforma di 232 metri».