Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sfratto esecutivo per gli affitti concordati

Fonte: La Nuova Sardegna
15 maggio 2012



Marisa Depau (Sel): «Si tratta di locazioni troppo alte che in un periodo di crisi è difficile pagare»




CAGLIARI «Gli affitti a canone concordato dovrebbero essere a tutto vantaggio dei meno abbienti - sottolinea Marisa Depau, consigliera comunale della Sel - ma di fatto non lo sono visto che il costo è di 64 euro al metro quadrato». Questo significa che un alloggio di ottanta metri quadrati lordi viene a costare un fitto di 425 euro al mese, più il condominio, circa cinquecento. «Non è un caso, quindi - continua Depau - che la metà degli abitanti a canone concordato di via Malfidano e alcune famiglie di via Della Pineta abbiamo lo sfratto esecutivo: non avevano i soldi. Va detto che nella situazione di crisi che stiamo vivendo riuscire, per una famiglia, a portare a casa ottocento euro al mese è già tanto. Ma se si tolgono cinquecento euro per l’affitto è difficile che si riesca, soprattutto se si ha figli, a vivere con trecento euro”. Insomma la crisi morde e si sente. In parallelo continua la “fuga” da Cagliari soprattutto da parte delle nuove coppie e di tutti coloro che desiderano vivere in modo autonomo dalla famiglia. In città i costi sono sempre più alti, nonostante il mercato sia in una fase di forte ristagno. «Sono circa duemila le persone che ogni anno - prosegue Depau - decidono di andare a vivere nell’hinterland. Per tutti questi motivi credo che l’amministrazione dovrebbe cercare: innanzi tutto di spendere i soldi disponibili nei vari programmi, in secondo luogo di esplorare strade nuove». Secondo Depau il Comune spende tutti gli anni diversi milioni di euro in affitti, «parte di questi come contributo ai costi di locazione dei più indigenti. Allora mi domando se non sia possibile intervenire in altro modo realizzando direttamente nuove abitazioni, magari con l’apporto dei privati». Nell’elaborazione del nuovo piano urbanistico venne approvato un emendamento (nell’ultima consiliatura guidata da Mariano Delogu) in cui un imprenditore avrebbe potuto avere un premio di cubatura del trenta per cento a patto di permettere al comune di utilizzarla per dieci anni per i senza casa. Ma nessuno ha accettato, ad eccezione della cooperativa Acento, che in accordo col Comune ha poi convertito quel trenta per cento in aree cedute al Comune. (r.p.)