Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Poetto Tennis in spiaggia con polemica sugli spazi

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 maggio 2012

 

SANT’EFISIO CUP Successo al Lido per la prima giornata del torneo internazionale. La società Beach Tribù non ha neanche partecipato al bando del Comune per i campi: costava troppo

Il Martire è già nella sua chiesetta di Stampace, il voto è stato sciolto, ma le iniziative in onore del Santo guerriero continuano ad animare la città. Ieri oltre 180 atleti da tutto il mondo hanno affollato la spiaggia di fronte allo stabilimento “Il Lido” per la prima delle due giornate della “Sant ’Efi - sio Cup“, terza edizione del torneo internazionale di Beach tennis organizzato dalla società Beach Tribù. Un evento che, complice il montepremi di 5mila euro, ha attirato i grandi nomi di questo sport in grande ascesa: Calbucci e Meliconi, Tazzari e Garavini, Carli e Cappelletti e la numero uno sarda Alessandra Russo. «Il torneo apre la stagione estiva», spiega Beppe Martinez, presidente di Beach tribù, «per la prima volta lo abbiamo dedicato a Sant’Efisio. Abbiamo invitato gli atleti a venire in città prima per assistere alla sagra: pensiamo che anche il turismo sportivo possa diventare un’occasione per allungare la stagione e far conoscere la città». Oltre ai tornei di doppio maschile e femminile è stato organizzato anche un evento dedicato ai diversamente abili. Confermate le potenzialità della spiaggia dei centomila come centro di attrazione sportivo, la “Sant ’Efisio Cup” ha riacceso le polemiche sul regolamento comunale per i campetti in spiaggia. Sin dal primo momento, le regole approvate dal Comune agli inizi di aprile non sono piaciute al sindacato balneari, principalmente perché escludono la concessione per qualunque società commerciale, per gli imprenditori, i consorzi e le cooperative. Ma il testo varato dall’ammini - strazione ora viene bocciato anche dalla Beach Tribù, che in quanto associazione sportiva dilettantistica, per di più di sport da spiaggia, è uno dei soggetti ai quali il bando del comune sarebbe naturalmente indirizzato. «Non abbiamo neppure fatto domanda», dice Martinez, «Innanzittutto i costi sarebbero stati troppo elevati, abbiamo calcolato che per sei mesi avremmo pagato circa seimila euro», precisa, «poi avremmo dovuto smontare e rimontare i campi ogni venti giorni perché il regolamento impone di cambiare zona. Inoltre lo spazio in concessione sarebbe bastato per due campi: abbiamo 120 tesserati, così non avrebbe giocato nessuno ». Ma al movimento in crescita del Beach tennis cagliaritano rischiano di mancare anche i punti d’incontro. «Ci riunivamo di fronte ai baretti, ora avremo difficoltà a dare dei riferimenti fissi ai nostri atleti e ai praticanti », spiega Stefano Cocco, vicepresidente di Beach Tribù e istruttore federale. Gli iscritti all’associazione sportiva sono 120, e sono solo una parte dei 500 tesserati federali. A questo numero vanno aggiunti tutti quei cagliaritani amanti del Beach tennis, che ormai da qualche anno, non vanno in spiaggia senza la loro racchetta. «Stiamo cercando di rimediare stringendo accordi con le cooperative e gli stabilimenti che hanno la concessione annuale», conclude Cocco, «proveremo a utilizzare i loro spazi, ma di sicuro costerà di più rispetto al passato » .

Michele Salis