Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Poetto, c’è amianto sotto la sabbia

Fonte: La Nuova Sardegna
7 maggio 2012



Alla quinta fermata riaffiorano i detriti delle demolizioni dei casotti che, in gran parte, avevano coperture in Eternit

AMBIENTE»ESPOSTO IN PROCURA




di Federica Cubeddu wCAGLIARI Frammenti di materiali edili punteggiano da anni la spiaggia del Poetto all’altezza della quinta fermata; brandelli di manufatti usurati dalle intemperie che nelle giornate di vento affiorano come conchiglie tra la sabbia. C’è un cupo sospetto sulla loro provenienza. Un’ipotesi legata al pericolo-amianto. Basta sfogliare le pagine del passato per scoprire che all’altezza di quella fermata sorgevano fino a vent’anni fa i colorati casotti-spogliatoi in legno, con i tetti in eternit, che il Comune fece costruire per la balneazione e che nel corso del tempo furono trasformati dalle famiglie in vere e proprie abitazioni estive. A quei tempi l’allarme per le condizioni igieniche portò alla decisione di eliminarle ma con metodi di smaltimento che non tenevano conto delle successive normative sull’amianto. Un video del 1986, reperibile negli archivi del centro di documentazione della Regione Sardegna, mostra le immagini finali della demolizione di quelle strutture; quando sotto lo sguardo attonito di bambini e adulti una ruspa abbatteva i casotti, frantumava le lastre dei tetti e le comprimeva sull’arenile. Quelle immagini gettano una luce inquietante sulla possibilità che tra i tantissimi frammenti che affiorano tra la sabbia, alcuni contengano cemento-amianto. Nei giorni scorsi è stato presentato da un cittadino di Cagliari, il medico odontoiatra Franco Anedda, un esposto al Prefetto, al Sindaco, alla Procura della Repubblica, all’Asl n. 8 e al Ministero dell’Ambiente, nel quale si denuncia la presenza di “materiale estraneo all’arenile” e si chiede “la rimozione immediata di esso a decoro ambientale e della salute pubblica”. «Si deve fare chiarezza su questo problema e verificare se esiste un rischio per la popolazione _ ha dichiarato Salvatore Garau, presidente regionale dell’Aiea, l’associazione italiana esposti amianto _. È necessario convocare al più presto un tavolo di lavoro tecnico al quale prenda parte il Comune, la Regione, la Provincia, l’Asl e l’Arpa, per mettere in sicurezza l’area e capire se i frammenti presenti sull’arenile contengano amianto. Se le analisi dovessero confermare i sospetti bisogna procedere urgentemente con le bonifiche perché la sabbia consuma i materiali e ne libera le fibre. L’ultima finanziaria ha stanziato due milioni di euro per le bonifiche da amianto in Sardegna». Attualmente sono circa 12mila le persone che nell’Isola hanno chiesto all’Inail il riconoscimento dei benefici previdenziali connessi all’esposizione all’amianto e ogni anno in Sardegna ci sono circa 15 nuovi casi di mesotelioma. ©RIPRODUZIONE RISERVATA