Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scontro sulle case ai rom

Fonte: L'Unione Sarda
7 maggio 2012

COMUNE. Il progetto viene criticato da Pdl e Udc: «Penalizzati i cagliaritani»
 

Ma l'affitto costerà la metà del campo nomadi
Duecentomila euro per le bollette di Abbanoa, altrettanti per l'Enel, 132 mila euro per le pulizie, quasi 70 per il servizio di scuolabus per i bambini: il campo rom pesa sulle casse comunali ogni anno tra i 600 e i 700 mila euro. Gran parte del bilancio è costituita dal costo dell'acqua: nell'accampamento sulla 554 i rubinetti non esistono, o quando ci sono non vengono mai chiusi. A volte per dispetto: chi abita nella parte alta del campo in questa maniera allaga i terreni dove vivono le famiglie rivali. E il Comune paga.
IL PROGETTO Tra i pregi del progetto di «inclusione sociale» del Municipio c'è sicuramente un risparmio rispetto al passato: quando tutte e 27 le famiglie nomadi lasceranno il campo e andranno a vivere in una casa in affitto, le spese per Palazzo Bacaredda non dovrebbero superare i 324 mila euro. Anzi, il conto potrebbe essere inferiore. Le polemiche però non mancano. Perché in tanti, a partire dal Consiglio comunale, sostengono che il contributo di circa mille euro per ogni appartamento affittato (dove però vivono più famiglie) sia immotivato e ingiusto: «C'è il rischio di sovvertire l'ordine delle cose, stiamo rischiando di favorire i rom e trascurare i nostri concittadini», dice Renato Serra, membro della commissione Politiche sociali in quota Udc. «Le risorse sono limitate, come è stato detto in aula durante la discussione sul Bilancio, e noi diamo un alloggio a chi non è cagliaritano. Poi non capisco perché si debba trasformare in stanziale un popolo nomade. Si favorisce chi in questi anni ha distrutto beni pubblici e chi vive di espedienti, spesso non leciti». Il confronto sui costi però non regge: il nuovo sistema costerebbe circa la metà rispetto alla normale gestione del campo rom, ed è l'aspetto sottolineato dal presidente della commissione Fabrizio Rodin (Pd): «Con questo intervento siamo in grado di dare risposte di carattere economico e sociale, e asseconderemo anche le giuste richieste del quartiere, che ha sopportato fumi e inquinamento per molti anni. Certo il progetto proposto ora non sarà rose e fiori, può essere migliorato, ma almeno si affronta il problema in maniera concreta».
LE PERPLESSITÀ A non accettare il trasferimento in una casa, per giunta pagata in gran parte (se non completamente) dal Comune, sarebbero però gli stessi rom, che durante la presentazione del progetto hanno espresso qualche perplessità. Per questo il pidiellino Maurizio Porcelli commenta: «I costi rispetto alla gestione del campo saranno inferiori, ma i rom hanno spiegato di volere l'affitto pagato per almeno cinque anni. Lo hanno detto chiaramente. Tanti altri invece non vogliono abbandonare l'accampamento sulla 554. Credo che la Giunta avrà molti problemi a uscire fuori da questo groviglio, sia di fronte ai nomadi che di fronte ai cagliaritani che si vedono penalizzati in una situazione come questa. Sono strozzati da Imu e Irpef e l'amministrazione paga la casa alle famiglie rom».
Michele Ruffi