Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Condoni edilizi, ottomila richieste ancora inevase

Fonte: La Nuova Sardegna
4 maggio 2012

Ci sono pratiche che risalgono alla metà degli anni Ottanta Previsto un “cantiere di lavoro” per risolvere il problema

COMUNE»

di Roberto Paracchini

CAGLIARI

«La cultura dei condoni contiene la cultura dell'abuso, detta così può sembrare un'esagerazione. Ma se si considera che in Comune vi sono ancora almeno ottomila richieste di condono edilizio e che Cagliari ha 158mila abitanti, il discorso cambia», afferma Andrea Scano, Pd, presidente della commissione comunale consiliare all’Urbanistica. Ma l’aspetto più paradossale è che queste richieste di condono risalgono anche al 1985 sino all’ultima decisione del governo centrale di sanare questo tipo di abusi. «Negli ultimi decenni  continua Scano  vi sono stati diversi condoni e questo ha abituato le persone a pensare che le regole possono essere violate, tanto prima o poi arriva una sanatoria e tutto si risolve». Ma una delle questioni più impressionanti - sottolinea Scano - è che vi sono pratiche che risalgono anche all’85, con ritardi veramente eccessivi». A suo tempo quando l’attuale maggioranza era all’opposizione, quest’ultima aveva presentato diverse interrogazioni sull’argomento». Al di là della giusta riprovazione per la logica dei condoni «e visto che si tratta di leggi dello Stato e che vanno attuate, resta il problema serio legato alla mancanza di personale necessario per queste mansioni, con in più il fatto che alcuni anni fa erano stati disposti diversi spostamenti nel settore e questo aveva compromesso la funzionalità degli uffici dell'edilizia privata. Ora si sta ipotizzando un cantiere di lavoro specifico in modo da risolvere questa cronica carenza. E c’è anche un finanziamento di circa quattrocentomila euro, una parte per l’informatizzazione del settore». Resta, poi, il problema dell'altissimo numero di richieste di condono... «Indubbiamente - continua Scano - è il frutto di un malcostume diffuso e non solo per la chiusura di una veranda, ma anche per costruire sul terrazzo». Oggi le tecnologie permettono di fare dei controlli aereo fotogrammetrici, in grado di individuare gran parte degli abusi. Ma il problema maggiore è che vi sono tantissime pratiche arretrate e che l’amministrazione deve risolvere e assolvere ai ritardi. «Inoltre va precisato - riprende Scano - che se si riesce a smaltire tutte queste pratiche si farà non solo un servizio per la collettività (i condoni sono sbagliati, ma sono stati fatti e vanno adempiuti), ma anche un contributo alle casse dell’amministrazione visto che per ogni pratiche c’è una cifra da pagare. E in questo momento di tagli ai trasferimenti è importante avere delle entrare non previste». Se da un lato l’amministrazione cerca di barcamenarsi per non aumentare i tributi locali (ma sull’Imu l’opposizione contesta i conti), dall’altro c’è l’esigenza di una battaglia più razionale con gli evasori di questo tipo di tasse. Per la Tarsu (sui rifiuti) ad esempio Claudio Cugusi, Pd e presidente della commissione consiliare alla Programmazione, ha stimato che vi sia una percentuale che va dal venti al trenta per cento di cittadini che non la pagano. «L’informatizzazione - sottolinea Scano - dovrebbe servire anche per questo: per permettere controlli incrociati in grado di individuare le situazioni irregolari». Tutti argomenti di cui parlerà anche durante la discussione del bilancio, dibattito cominciato l’altro ieri.