Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Scontro su Imu e Irpef nel bilancio al tempo della crisi

Fonte: Sardegna Quotidiano
4 maggio 2012

Comune

 

CONSIGLIO Entra nel vivo il dibattito sul documento contabile Zedda: un’eventuale riduzione dell’imposta sulla casa sarà decisa a giugno. L’opposizione: mani nelle tasche dei cagliaritani

Imu, Irpef, servizi ai cittadini, crisi e stretta del governo. In consiglio comunale entra nel vivo il dibattito sul bilancio da oltre 300 milioni di euro: il documento del Comune che deve fare i conti con le legnate di Monti e le buste paga sempre più leggere dei cagliaritani. Il centrodestra ha continuato a chiedere un ripensamento sulle aliquote Imu su prima casa e appartamenti sfitti, oltre che su Irpef e Tarsu. Dall’altro lato, la maggioranza di palazzo Bacaredda ha replicato sostenendo che non sono stati toccati i finanziamenti per tutti i principali servizi ai cittadini.

LA POSIZIONE DI ZEDDA Massimo Zedda, a conclusione del dibattito, ha invitato tutti a guardare in faccia la realtà, e ad affrontarla: «È difficile governare in un momento di crisi, i metodi del governo Monti non mi convincono ma non posso giocare il doppio ruolo di sindaco e antagonista. Il suo predecessore diceva che la crisi non esisteva, invece è arrivata veloce come un tram, stravolgendo l’Europa e l’Italia», ha esordito il sindaco, «non guardiamo al passato, ognuno ha le sue responsabilità. Sull’Imu potremo eventualmente diminuire l’aliquota solo dopo che ci sarà il dato di entrata economica di giugno. Meglio dare ai cittadini una buona notizia vera che un annuncio che potrebbe essere un buco nell’ac - qua», ha spiegato, «abbiamo cercato di fare il possibile senza intaccare di un euro i servizi erogati. Abbiamo eliminato qualche voce superflua e non abbiamo svenduto i gioielli di famiglia ».

L’ASSESSORE AL BILANCIO Prima di Zedda ha parlato l’assessore comunale al Bilancio, Gabor Pinna: «I conti sono cambiati dopo la manovra Monti di dicembre, abbiamo dovuto stravolgere tutto. Una scelta dolorosa ma necessaria», ha detto in aula, « quella di assicurare livelli alti di servizi anche a costo di accrescere la fiscalità locale. L’Imu è un’imposta che non convince, si allontana molto da quell’impostazione legislativa originata dalle norme sul federalismo fiscale. Il gettito finale è incerto, la verifica arriverà con la rata di giugno, solo così capiremo la portata reale nelle casse comunali. Il collegio dei revisori», ha concluso Pinna, «ha dato parere tecnico favorevole sul bilancio 2012, 2013 e 2014».

IL DIBATTITO IN AULA Tra i più forti contestatori al bilancio il Pdl, con in testa il capogruppo Giuseppe Farris: «Il sindaco continua con la politica degli annunci. Sul bilancio pesa un’impronta ragionieristica che lascia perplessi. Avete regolato il gettito Imu di 7,7 milioni di euro in più sulle stime ministeriali», afferma Farris, «state mettendo le mani in tasca ai cittadini. Tra imposte, tasse e tributi speciali, le entrate passano dai novanta milioni di euro del 2011 ai 118 di quest’anno, arrivando a 124 nel 2013. La pressione fiscale aumenterà tra il trenta e il trentasette per cento in questi due anni». La replica arriva da Davide Carta, capogruppo Pd. «I problemi sono legati al taglio delle risorse da parte dello Stato e all’organizzazione amministrativa da rivedere. Ci facciamo carico di tanti problemi ereditati dal passato », sostiene Carta, «ci confronteremo sugli emendamenti della minoranza, spero siano costruttivi per lo sviluppo della città». Sulle aliquote Imu arriva anche l’accusa di Antonello Floris, Centro Giovani: «Il Comune stabilisce le aliquote dell’Imu, si poteva lasciare quella proposta dal governo centrale. Rispetto alla veccha Ici, il cittadino pagherà il doppio ». Sergio Mascia, capogruppo Sel, dice che «un buon bilancio deve portare equità e rigore: a mio avviso sono stati elementi rispettati. È una manovra di responsabilità, sull’Imu le cifre del ministero forse sono state troppo ottimistiche». Paolo Rapeanu

I CONTI LE ALIQUOTE DECISE DAL MUNICIPIO

È del 5 per mille l’aliquota Imu fissata dalla Giunta sulla prima casa. Un guadagno previsto di 62 milioni di euro: quindici arriveranno da proprietari di prime case, circa 47 da seconde case, terreni edificabili e fabbricati. Sulle abitazioni “non principali” l’aliquota base schizza al 9,6 per mille. Tariffe che aumenteranno dell’1,06% in caso di appartamenti sfitti (oltre cinquemila in città), mentre sono privilegiate le abitazioni “regolarmente locate con contratto registrato”. In quest’ultimo caso l’Imu avrà un coefficiente dell’8,6 per mille. Per una casa di 110 metri quadri, l'imposta sarà di 724 euro, al netto di detrazioni previste in caso di figli conviventi e delle rivalutazioni delle rendite catastali. L’addizionale Irpef dovrebbe invece portare nelle casse di palazzo Bacaredda sedici milioni di euro.