Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Auto rimossa, privilegi e scintille

Fonte: Sardegna Quotidiano
4 maggio 2012

Comune

 

Un privilegio a sua insaputa che fa scoppiare un caso politico in Comune. Massimo Zedda ammette: è vero, gli hanno portato via l’auto col carroattrezzi, come è vero che quando è andato a ritirarla gli sono stati consegnati dei bollettini per pagare le sanzioni ma qualcuno lo ha esentato dallo sborsare gli oneri di rimozione, 72 euro. E quando se n’è accorto, dice il sindaco, è tornato in viale La Playa: «Ho scoperto che non pagare pare fosse una prassi riservata ai rappresentanti del Comune. Ecco, è una delle prassi che non sarà più prassi». A rispondergli, a stretto giro, c’è il capogruppo del Pdl Giuseppe Farris, che sulla vicenda ha presentato un’inter - rogazione mercoledì pomeriggio: «Non sempre la miglior difesa è l’at tacco. Le diverse versioni fornite dal sindaco sulla vicenda della sua auto parcheggiata in divieto di sosta e rimossa dal carroattrezzi, sono contraddittorie e per certi versi singolari ».

LA VERSIONE DI ZEDDA Un passo indietro, per capire. Il 30 aprile il sindaco deve partecipare a un’iniziativa allo spazio Search, nel sottopiano del municipio. Arriva con la sua auto privata, un’Audi, che parcheggia nel Largo Carlo Felice, accanto ad altre. Ma su quegli spazi, da qualche giorno, pende un avviso di divieto di sosta con rimozione: gli operai del Comune devono sistemare le transenne per la sfilata di Sant’Efisio del giorno dopo. Alcuni carroattrezzi portano via tutti i veicoli in divieto, compreso quello di Zedda. Che, alla fine dell’incontro, si trova a piedi e, come gli altri, deve scarpinare fino a viale La Playa per ritirare l’auto: «Ho fatto la fila sino a quando non mi è stato detto “le diamo i bollettini per la sanzione, così può pagare nei prossimi giorni”. Non mi avevano mai sequestrato l’auto » , continua il sindaco, «e non conoscendo nel dettaglio le procedure ho pensato fosse tutto normale. Salvo poi rendermi conto – il giorno dopo, il primo maggio mentre andavo a pagare la multa – di avere un unico bollettino da 39 euro: avevo piegato verbali e bollettini senza guardarli, come capita a molti». Sin qui quella che definisce la fase da privato cittadino. Poi quella da sindaco, che si rende conto che qualcosa non va: «Sono tornato al deposito dopo il consiglio comunale di mercoledì, per capire come mai mi fosse stato consegnato un unico bollettino, nonostante la mia richiesta di pagare tutto il dovuto ». E qui, dice Zedda, la scoperta che ci sarebbe stata una “prassi ”: insomma, quelli che contano avrebbero diritto a uno sconto sulla rimozione. E arriva l’accusa: «Mi sono fidato degli operatori della cooperativa che gestisce il servizio rimozione e ho sbagliato. Ho ritirato personalmente la mia auto dal deposito. Se in passato non accadeva così, e si mandavano i dipendenti del Comune a fare quello che gli assessori o i consiglieri comunali avrebbero dovuto fare come privati cittadini, con questa amministrazione non accade e non accadrà più». Zedda annuncia anche che presto incontrerà il capo della Municipale, Mario Delogu, «per definire di chi siano le responsabilità del perché in passato accadessero cose del genere».

LE ACCUSE E LA PRASSI Le parole del primo cittadino non convincono Farris, che ha chiesto conto della vicenda in consiglio e polemizza: «La verità comunque emerge: il sindaco ha ritirato l’auto senza sborsare un euro e senza il bollettino per il pagamento del dovuto per la rimozione forzata. Tutto il resto è fuffa. Il sindaco si costruisce da solo una realtà verosimile per nascondere una evidente leggerezza che emerge con chiarezza dalla poco edificante vicenda e per di più scarica le sue colpe chiamando in causa i lavoratori della cooperativa del servizio rimozione. Concordo, infine, nell'evitare qualunque situazione di privilegio ma è inutile fare le battaglie anticasta quando si è pizzicati con i benefit della casta». Ma la prassi esisteva davvero?: «Non mi risulta», dice l’ex assessore al Traffico Maurizio Onorato, «a me è stata portata via l’auto nel 2007 e ho pagato tutto, multa e oneri di rimozione». Dalla cooperativa di viale La Playa preferiscono non commentare: «Anche se, forse, qualche sconto in passato è stato fatto», ammette qualcuno. Enrico Fresu