Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il consorzio è morto»

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2012

SAN BENEDETTO. Il Centro commerciale naturale chiude i battenti
 

Il presidente Sergio Masella getta la spugna
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Potrebbe concludersi definitivamente domenica, dopo appena quattro anni, l'esperienza del Centro commerciale naturale San Benedetto. Il consorzio più importante del quartiere, composto all'80% da concessionari del mercato, è al capolinea perché il presidente, Sergio Masella (in carica da due anni dopo aver raccolto il testimone da Mariano Cannas), è intenzionato a rassegnare le dimissioni e nessuno sembra intenzionato a prendere il suo posto.
DIMISSIONI DI MASSA Domenica alle 10 nel ristorante del parco di via dei Donoratico si svolgerà l'assemblea degli iscritti (oltre 200, tra cui una quarantina di negozianti esterni). Nell'occasione a rassegnare le dimissioni non sarà solo Masella, ma l'intero direttivo, ossia il vicepresidente Sergio Podda (responsabile della società Ecoteam che gestisce il fast-parking di via Sant'Alenixedda), il segretario Franco Cocco, il tesoriere Tino Crabu e i consiglieri Ugo Tuveri e Carmelo Monni (quest'ultimo aveva già lasciato da tempo). Un addio polemico quello di Masella. «Getto la spugna», si sfoga il sessantacinquenne macellaio, attivo al mercato dal 1957, «perché la maggior parte degli iscritti bada solo al proprio orticello, non partecipa alle riunioni, non collabora e non contribuisce economicamente ai nostri progetti».
LE ACCUSE In altre parole Masella si sente ormai solo a portare avanti battaglie che sembrano non interessare più a nessuno. «Mi sento un po' come Don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento», commenta amaro, «il mali del mercato sono l'egoismo e l'invidia ed è chiaro che se non si è uniti non si va da nessuna parte. Nel 1974, anno della nascita del primo "Comitato del mercato", c'era molta più coesione e si potevano battere i pugni sul tavolo per ottenere le cose. Eravamo in tanti, tutti uniti. Oggi ognuno pensa a se stesso e i problemi del mercato restano irrisolti».
OBIETTIVI FALLITI Le idee innovative di Masella non sono mai riuscite a trovare attuazione. «Oltre a premere con più forza sull'amministrazione comunale per risolvere i problemi dei parcheggi, della ristrutturazione del mercato e della sistemazione degli ambulanti», conclude il presidente dimissionario, «avrei voluto creare gruppi di acquisto per abbattere i costi della frutta e della verdura, lanciare promozioni mensili per i clienti, pubblicizzare meglio il nostro mercato e avviare un gemellaggio con i mercati vecchi di tutta Europa, a cominciare da quello di Barcellona. Questi erano i miei sogni ma a questo punto credo che resteranno tali».
Paolo Loche