Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Villanova, le signore delle rose

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2012

TESTIMONI. Un angolo fiorito realizzato grazie all'iniziativa di abitanti volenterosi
 

Via Piccioni, la strada-giardino tra macerie e proteste
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Otto signore col pollice verde stanno trasformando un angolo di Villanova in un'oasi fiorita. Da sole, piano piano, senza fanfare. Un vaso oggi, uno domani e un'innaffiatina ogni giorno davanti alla porta di casa. Via Piccioni sta diventando una strada-giardino e l'idea sta prendendo piede anche nelle altre vie, quelle vietate alle auto in transito da una ventina di giorni. Una spruzzata di verde che lascia a bocca aperta i rari passanti, sorpresi da uno scorcio cagliaritano fuori dal cliché cemento & asfalto. Ma non addolisce le rimostranze di tanti abitanti, costretti a parcheggiare l'auto fuori mano.
I PORTONI Chiara Melis è la pioniera della strada fiorita. Ha iniziato un paio d'anni fa per necessità: lavorava al Cif, dove coltivava la passione delle piante. «Ne avevo tante e quando ho smesso, non sapevo dove portarle». Idea: le ha piazzate davanti al portone della casa dove vive da 35 anni. Il gesto ha fatto subito scuola tra le vicine, a cominciare da Marcella Gilio, la veterana della via. Settantacinque anni (ma ne dimostra la metà quanto a vitalità), ogni giorno si arma di pompa per innaffiare le decine di vasi sistemati lungo la sua porzione di strada. «Ho iniziato quando il Comune ha ultimato il lastricato e da allora non ho più smesso». Un hobby coltivato in pubblico, come tutte le amiche-giardiniere, malgrado il sole poco generoso (in via Piccioni fa capolino tra le palazzine un'oretta all'ora di pranzo).
Ma le cure costanti fanno il miracolo: felci, gerani, gladioli, fiori di stagione e no proliferano ai lati della via sgombra di auto.
SINDACO «Qualche giorno fa», raccontano, «è passato il sindaco Zedda: era con un signore (l'assessore al traffico Coni ndr) e ci ha fatto i complimenti. Ci ha anche detto che incaricherà qualcuno dell'assessorato al verde per regalarci nuove essenze. Speriamo. L'importante è che non ci faccia pagare il suolo pubblico», rivela la signora Marcella.
Sarebbe una beffa per un gruppo di cagliaritani che non si rassegna al grigiore. C'è persino un vicolo (vico terzo San Giovanni) trasformato in un giardino protetto da fioriere dove i residenti amano nelle sere d'estate organizzare tavolate all'aperto. Scene di una Villanova che fu (fino a qualche decennio fa era abbastanza diffusa l'abitudine di arrostire in strada), rivissute in chiave meno popolana grazie all'intraprendenza di residenti che non si rassegnano al declino del centro storico.
Via Piccioni ne porta i segni. La strada è ancora regno di macerie e di case fatiscenti, ingressi transennati e finestre murate. All'aperto non ci sono solo fioriere, ma anche panni che asciugano negli stendini messi in strada.
PARCHEGGI Qualche angolo libero poi è occupato dai carrelli parcheggiati dagli extracomunitari che qui hanno trovato casa in affitto. Un motivo di attrito con gli abitanti storici che hanno chiesto più volte l'intervento dei vigili urbani. «Il problema per tutti noi, ora è il parcheggio», spiega Angelo Murenu mentre scarica la spesa dalla sua Uno. Ha il pass, ma deve parcheggiare l'auto fuori dal perimetro del rione. «Non sappiamo come fare: va bene non far passare le macchine nell'isola pedonale, ma il Comune ci deve dare un'area di sosta qui vicino». Un calvario trovare un posteggio libero a San Benedetto, altrimenti bisogna pagare ogni mese 55 euro d'abbonamento al parking di viale Regina Elena. Non sono tutte rose e fiori.
Antonio Martis