Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Bilancio in aula dibattito aperto sui tagli di Roma

Fonte: Sardegna Quotidiano
3 maggio 2012

 COMUNE

 

È cominciato ieri sera il percorso del consiglio comunale per l’approva - zione del bilancio. Non è stato ancora tempo per le migliaia di emendamenti previsti, la cui discussione dovrebbe partire questo pomeriggio. Più consiglieri di maggioranza e minoranza hanno espresso un’iniziale analisi sul documento contabile. «Le politiche sociali confermano le proprie cifre, in un periodo di crisi come questo è molto importante», afferma Fabrizio Rodin, Pd, «oltretutto non saranno politiche di mero assistenzialismo, bensì incentrate su percorsi che riportino le perosne svantaggiate a reinserirsi socialmente». Parole condivise da Sebastiano Dessì, Sel: «I cittadini potranno aumentare il loro gradimento, già alto, verso l’attuale amministrazione cittadina», esordisce, «stare vicino ai più fragili e ai più bisognosi in modo concreto è tra gli obbiettivi primari della nostra coalizione ». Forti polemiche sono giunte da parte dell’esponente di palazzo Bacaredda di Fli, Gennaro Fuoco: «È pura demagogia esentare i redditi fino a 10mila euro come segnale nei confronti dei meno abbienti, dovevate modulare meglio gli scaloni», attacca Fuoco, «anche per chi dà la casa in comodato d’uso a un figlio avete agito male, c’è ben lo 0,86 per cento di irpef, dovrebbero essere considerate come prima casa». Maggior attenzione alle attività produttive, invece, è la richiesta nell’in - tervento di Pierluigi Mannino, Patto per Cagliari. «L’economia cittadina si basa sul commercio, spero che le attività produttive siano trattate con un occhio di riguardo», dice Mannino, «comprendo le difficoltà del bilancio, la colpa non è della giunta, ma del governo nazionale, che dovrebbe ristabilire i giusti principi qualitativi e di trattamento economico». Un bilancio provvisorio, in attesa di tempi migliori: questa l’analisi dell’esponente dei democrat Claudio Cugusi, che non manca di lanciare una frecciatina al governo nazionale. «Sul bilancio il Comune ci mette la faccia e lo Stato prende i soldi, ma lo Stato siamo anche noi. Non sappiamo se misure così forti produrranno un rasserenamento economico», spiega Cugusi, «penso sia un bilancio di transizione».

P. R.