Rassegna Stampa

Metro Cagliari

Salvi i referendum anti-casta il tribunale respinge il ricorso

Fonte: Metro Cagliari
3 maggio 2012

 

 

Domenica si vota anche per l'abolizione delle provincei sardi si esprimeranno su dieci quesitiPer il momento, la partita l’hanno vinta loro, i promotori dei dieci referendum ormai noti come “anti-casta” che, dopo aver incassato il primo risultato dal Tar (che aveva respinto il ricorso dell’Unione delle Province sarde contro i quesiti per abolire le nuove province), ieri ne hanno ottenuto un altro dal giudice del tribunale civile di Cagliari, che ha emesso la stessa sentenza.

 

Il che significa che domenica i sardi andranno a votare anche per decidere se quelle quattro province in più vadano eliminate. E dunque per dare, come sostiene il movimento referendario, un taglio netto a costi della politica, poltrone e incarichi succhiasoldi.

 

Il giudice Maria Teresa Spanu ha ritenuto non condivisibili le motivazioni dei ricorrenti, secondo i quali la disciplina sugli enti intermedi era da considerarsi di natura costituzionale, sottolineando che invece le province del Medio Campidano, Ogliastra, Carbonia-Iglesias e Olbia-Tempio, istituite con legge regionale nel 2001 e operative dal 2005, siano abrogabili con una norma dello stesso tipo.

 

Chiuso il capitolo ricorsi (ma il presidente dell’Ups Roberto Deriu annuncia ulteriori ricorsi «sperando che nel frattempo non siano stati commessi danni irreparabili»), la parola passa ai sardi. «Finalmente il confronto ritorna sul piano della dialettica democratica e non dei cavilli», ha commentato il governatore Cappellacci. Per il Movimento referendario «la telenovela degli avvocati è finita». A maggio dell’anno scorso il 60% dei sardi votò ai referendum su nucleare e scorie radioattive. 

 

Le reazioni

 

Attenzione al populismo e alla demagogia: e' l'appello arrivato da molti dei rappresentanti dei partiti politici. Un appello assolutamente trasversale, in difesa delle province ma più in generale della politica e delle sue poltrone.

 

Per il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Giampaolo Diana, i referendum sono lo specchio del fallimento del centrodestra nella legislatura, e l’eliminazione delle province porterebbe a un maggiore accentramento regionale. Il Psd'Az, che lascia agli elettori sardisti liberta' di voto, «in Consiglio si possono trovare maggioranze ampie per fare il riassetto degli enti locali».

 

Per Fedele Sanciu, pidiellino presidente della Gallura «le province vanno riformate ma non cancellate». Il leader dell'Idv, Federico Palomba, si e' detto d'accordo nel merito ma dubbioso sul metodo: «Ne cancelliamo quattro, le altre restano». Per Michele Cossa dei Riformatori «domenica i sardi avranno finalmente il futuro nelle proprie mani».