Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Pirri? Era una palude»

Fonte: L'Unione Sarda
3 maggio 2012

Il racconto di Mario Bardino, ex direttore delle Poste in pensione
 

Quando le vie non avevano ancora un nome
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«Il rione, nei primi anni cinquanta, era una palude: c'erano pochissime case e mancavano strade e servizi. Adesso, per fortuna, è cambiato ma per gli anziani che ci vivono ci sono ancora disagi».
La cartolina in bianco e nero, della zona compresa tra via Bellavista, via Asfodelo e via delle Rane, la disegna Mario Bardino, cavaliere della Repubblica, alla soglia dei novant'anni, la gran parte dei quali vissuta a Pirri. Mario Bardino ora si definisce uno dei tanti anziani che vivono in un quartiere «che avrebbe bisogno di interventi per migliorare la sicurezza».
LE ORIGINI Sono i primi anni cinquanta quando Bardino arriva in via Bellavista dopo aver girato, per il servizio militare, in Sicilia e Tripolitania. La guerra è finita da qualche anno e a Bardino viene dato l'incarico di dirigere le poste di Pirri. «In questa zona, nata quasi spontaneamente grazie all'impegno di tante persone, non c'erano le strade tantomeno i nomi delle vie», racconta Bardino, «i postini si rifiutarono di consegnare le lettere perché, oltre dover affrontare con la bicicletta il pantano delle strade bianche, non riuscivano a trovare i destinatari delle consegne. Questo mi spinse, assieme a Tore Sole, l'allora sub sindaco di Pirri, e in accordo coi consiglieri comunali, a realizzare parte della toponomastica». Sono tante le immagini della Pirri del dopo guerra che Bardino conserva nella memoria: «L'enorme quantità di rane nella palude vicino a via del Canneto e il porta lettere zoppo, Asuni, che con la sua bicicletta arrancava pieno di pacchi sopra il telaio».
DISAGI Gli anni passano, la zona viene urbanizzata e la palude è un ricordo. I giovani di allora sono diventati anziani e, quotidianamente, affrontano le difficoltà. Bardino spiega: «Spostarsi a piedi non è semplice. Alcune strade sono pericolose. In via delle Rane, nel tratto compreso tra via Bellavista e via Asfodelo, i dissuasori si trovano solo su un lato della strada e gli incroci sono pericolosi, inoltre, le cunette ai lati sono molto profonde e le persone di una certa età hanno difficoltà a transitare». Ulteriore problema è il trasporto pubblico: «Sarebbe bello poter avere una fermata dell'autobus in questa zona. Anche perché, essendo scarsamente dotata di negozi e uffici pubblici, potrebbe essere più semplice raggiungere i luoghi in cui sono ubicati».
Bardino si ferma. È stanco, ma vuole sottolineare che «tutte le persone di una certa età, che hanno vissuto anni difficili e di peripezie, meritano una vecchiaia serena».
Matteo Sau