Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

È stata la festa degli esordienti

Fonte: L'Unione Sarda
3 maggio 2012

SANT'EFISIO.

La sfilata si è aperta sotto la pioggia, poi spazio a un sole caldissimo
La prima volta di Zedda e Miglio. Oggi Messa in spiaggia
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Alle sette del mattino su Cagliari è un vero diluvio. Una vecchia stampacina commenta con la solita ironia: «Balla, cust'annu Sant'Efis è inchiettu mera». Le strade attorno alla chiesa sono deserte e silenziose. Confratelli e guardiani guardano in alto e allargano le braccia. Si celebrano le prime Messe. Tutti con l'ombrello e il volto triste. Anche all'istituto dei Salesiani non c'è la solita atmosfera. Arrivano gruppi e accompagnatori, qualcuno pensa di rinunciare. Arrivano anche le prime traccas e, con loro, il primo piccolo miracolo di Efisio.
Il cielo sembra meno cupo, un pallido celestino si fa strada fra il grigio dominante: è un anticipo della radiosa giornata di sole che riscalderà i cuori delle migliaia di partecipanti alla edizione 356 della festa.
LA PRIMA VOLTA A tirare un sospiro di sollievo sono soprattutto i quattro esordienti di questo secolare appuntamento con la storia e la fede dei sardi, a cominciare dal sindaco Massimo Zedda che, in un colpo solo, ha cancellato tribune in via Roma e largo Carlo Felice. Con lui anche Francesco Ballero, rampollo della nobile famiglia cagliaritana, in pieno “conflitto di interessi” essendo legato con Sant'Efisio che, nella sua Corte di Giorgino, lascia in deposito per quattro giorni i gioielli e il carro di gala.
Ma forse il più preoccupato era Simone Ammirevole, al suo battesimo di fuoco come Terzo Guardiano dopo un anno di commissariamento della carica e al comando di un piccolo drappello di confratelli scelti, ridottisi di numero dopo la polemica rinuncia di una decina di suoi colleghi.
Il più sereno di tutti, alla fine, era monsignor Arrigo Miglio: ha preso contatto con la realtà cagliaritana dapprima passeggiando per gli anditi del palazzo “dalle bianche torri”, quindi mischiandosi alla folla in attesa del passaggio del Santo. «Mi ha colpito l'energia e la composta fierezza di tutti i partecipanti», ha detto, non nascondendo la crescente emozione per il primo abbraccio con Sant'Efisio.
FUORI PROGRAMMA Unico momento di tensione il tentativo, subito composto, di inscenare una manifestazione di protesta di un gruppo di lavoratori della Sardinia Green Island: è stato loro consentito di mostrare uno striscione e tutto è tornato alla normalità. Anche perché, su una facciata laterale del Palazzo Civico, c'era un altro striscione che, da solo, rappresentava l'invocazione di tutti i sardi ad Efisio: dopo la peste, dopo i cannoni francesi, dopo le devastazioni della guerra, dopo la siccità, ora ti chiediamo di farci tornare a casa Rossella.
Preghiera che si rinnoverà oggi davanti al mare di Nora in occasione della Messa delle 11, officiata dall'arcivescovo Miglio, alla sua prima omelia "efisiana", ma soprattutto alla sera, intorno alle 18, quando il Santo, a spalle dei confratelli, sarà portato sulla spiaggia dove offrì la sua vita per la salvezza di Cagliari. E, quest'anno, ne siamo sicuri, di Rossella.
Paolo Matta