Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Scivolone sul bilancio

Fonte: Sardegna Quotidiano
30 aprile 2012

 

 

 Comune

 

COMMISSIONE Sotto accusa il capogruppo del Pd Carta, assente al voto: maggioranza battuta, il documento non passa

Il centrosinistra fa male i conti in commissione e prende una tranvata sull ’atto più importante per il Municipio: il bilancio non è stato approvato dall’organismo consiliare che si occupa dei soldi del Comune, la commissione Bilancio, appunto. Quattro i sì del centrosinistra, altrettanti i no della minoranza di centrodestra: un pareggio che, secondo regolamento, si trasforma in bocciatura per il documento approvato dalla giunta qualche settimana fa. Uno scivolone che ha fatto irritare l’assessore Gabor Pinna, infuriare il sindaco Massimo Zedda ed emergere dissidi interni al Pd e polemiche con Sel. Insomma: un pasticcio. La commissione era stata convocata dal presidente Claudio Cugusi ( Pd) che poi, quasi all’ultimo, ha dovuto dare forfait: assenza giustificata con un certificato e superata con la sostituzione di Francesco Ballero, dello stesso partito. Non si è presentato nemmeno Enrico Lobina (Federazio - ne delle sinistre), ma al suo posto si è seduto il socialista Mondo Perra. Vuota la sedia di Marisa Depau (Sel) e anche quella del capogruppo Pd, Da - vide Carta («Impegni di lavoro inderogabili », ha detto). Nessuno dei due ha chiesto di essere rappresentato da colleghi che, assieme agli altri presenti, Tanino Marongiu (Pd) e Sergio Mascia (Sel), avrebbero avuto i numeri per contrastare i quattro dell’oppo - sizione: Giuseppe Farris e Stefano Schirru (Pdl), Roberto Porrà (Rifor - matori) e Paolo Casu ( Psd ’Az). È finita quattro a quattro. E nel mirino compare la sagoma di Davide Carta, guida del gruppo di maggioranza relativa. Ad accusarlo è il collega di partito, Claudio Cugusi: «È di una gravità politica senza precedenti e di un’immaturità imbarazzante l’esito del voto sul bilancio. La presenza del capogruppo del Pd, Davide Carta, assente ingiustificato e ingiustificabile», accusa, «avrebbe consentito alla maggioranza di centrosinistra di approvare il suo primo bilancio». Poi l’affondo: «Ognuno valuti correttamente le conseguenze e tragga le conclusioni, dentro il gruppo, nella maggioranza e negli organismi di partito». Il capogruppo replica: «Non potevo assentarmi dal lavoro e non ho trovato nessuno che mi sostituisse. E poi, da quale pulpito arriva la predica? Anche Cugusi era assente». E aggiunge: «Comunque quello che è successo non è grave, i conti veri si faranno in aula». Il coordinatore cittadino dei democratici, Yuri Marcialis, getta acqua sul fuoco: «Uno scivolone sul bilancio, ma non c’è un problema politico. I dissidi tra Cugusi e Carta? Questioni interne al gruppo che si risolveranno». E se da Sel Francesco Agus invita il Pd «a non far ripercuotere sul Consiglio aspirazioni elettoralistiche dei consiglieri », Farris dal Pdl si frega le mani: «È emersa la vera essenza della maggioranza, che si dissolve davanti all’at - to più importante per il Comune». Enrico Fresu

 

 LA PROPOSTA

Appello a Zedda <<Il 5 per mille per il municipio>>

Sindaco, dì ai cittadini di destinare il 5 per mille alle casse del Comune colpite dalle manovre del governo. È questo il senso della lettera inviata a Massimo Zedda dal presidente del consiglio comunale, Ninni Depau. «Credo che, in questo momento, sarebbe di straordinaria importanza proporre ai cagliaritani specifici progetti sociali da finanziare attraverso lo strumento del 5 per mille, cosa che non comporterebbe, ovviamente, alcun incremento tributario», spiega Depau, «Mi preme sottolineare questo aspetto perché, come è noto, si parla di una IMU bis come nuova imposta di scopo: evidentemente non c’è la piena consapevolezza del disagio sociale che colpisce le nostre città e dei gravi rischi per la coesione sociale se si continua a colpire così pesantemente le condizioni di vita dei ceti popolari e del ceto medio». L’importanza dell’iniziativa, scrve il presidente del consiglio, consiste non solo nelle risorse finanziarie che potrebbero derivarne, «ma dalla spinta a valorizzare il senso di appartenenza alla comunità».